Sauber

SVIZZERA

Fondatore : Peter Sauber

GP DISPUTATI377
DEBUTTO1993 Sud Africa
ULTIMO GP DISPUTATOattiva
VITTORIE
POLE POSITIONS
GIRI VELOCI3
PODI10

La Sauber F1 Team è una scuderia svizzera di Formula 1 e precedentemente di vetture sport, impegnate tra l’altro nel campionato del mondo sportprototipi, fondata da Peter Sauber e con sede a Hinwil. Dal 2019 al 2023 viene iscritta al campionato mondiale di Formula 1 con il nome di Alfa Romeo F1 Team , in base all’accordo di sponsorizzazione con la casa automobilistica italiana Alfa Romeo, iniziato nel 2018.

Dalla stagione 2006 a quella 2009 la scuderia venne ceduta al costruttore tedesco BMW, che ne fece il suo team ufficiale pur mantenendo nel nome, BMW Sauber, un riferimento alla squadra originale.

Il 27 novembre 2009 la scuderia fu ceduta nuovamente al vecchio proprietario e fondatore Peter Sauber, riprendendo il nome di Sauber. Il 20 luglio 2016 Peter Sauber vendette la squadra alla società di investimenti svizzera Longbow Finance SA, nonostante la nuova proprietà mantenne la storica denominazione.

Dopo una lunghissima militanza nel campionato del mondo sportprototipi, dove aveva mietuto molti successi durante l’affiliazione alla Mercedes, la Sauber debuttò in Formula 1 nel 1993 nel Gran Premio del Sudafrica, sempre sotto l’egida della Mercedes (la cui stella a tre punte compariva sulle fiancate), col motore costruito dalla Ilmor Engineering (ma denominato “Sauber”) e con i piloti Karl Wendlinger e JJ Lehto. Proprio nel primo Gran Premio Lehto colse un ottimo 5º posto finale. Alla fine di quel primo anno la Sauber si piazzò al 7º posto nel campionato con 12 punti.

Nel 1994, pur spinto dal nuovo motore Mercedes (in realtà evoluzione dell’Ilmor), il team svizzero non migliorò le proprie prestazioni, fermandosi ancora a 12 punti con un modesto 8º posto finale. I piloti erano il confermato Wendlinger (che ebbe un tremendo incidente nelle prove libere del Gran Premio di Monaco, rimase a lungo in coma e venne sostituito nelle restanti gare di campionato prima da Andrea De Cesaris e successivamente da Lehto e il debuttante Heinz-Harald Frentzen. Vi furono anche problemi con gli sponsor, che costrinsero la Mercedes a ripianare portando alla squadra alcuni sponsor propri.

1 1995. Nel frattempo la casa tedesca abbandonava il costruttore svizzero per la McLaren, cosicché Sauber dovette ripiegare sui motori Ford per il 1995. Inizialmente la coppia di piloti era quella dell’anno precedente, Frentzen-Wendlinger, ma quest’ultimo, mai pienamente ripresosi dall’incidente di Monaco, dimostrò di non poter più avere le prestazioni del passato e venne sostituito a partire proprio dal Gran Premio di Monaco da Jean-Christophe Boullion, salvo riprendere il volante nelle ultime due gare ma con risultati ancora modesti. La Sauber comunque, grazie soprattutto ai risultati di Frentzen (che ottenne anche il primo podio della scuderia a Monza, giungendo terzo, migliorò in classifica, chiudendo al 7º posto con 18 punti.

Nel 1996, nuovamente con motori Ford, le prestazioni furono ancora in ribasso visto che Frentzen e il nuovo pilota Johnny Herbert non andarono al di là di 11 punti complessivi che fruttarono il 7º posto finale, e l’annata fu nobilitata solamente dal 3º e 4º posto ottenuto da Herbert e Frentzen nel rocambolesco Gran Premio di Monaco.

Il 1997 fu il primo anno dell’accordo con la Ferrari e con la Petronas, l’azienda di stato petrolifera della Malaysia: l’accordo prevedeva che la scuderia di Maranello fornisse i motori (dell’anno precedente), e che questi venissero ribattezzati dallo sponsor. La Sauber-Petronas confermò Herbert e ingaggiò come seconda guida l’italiano Nicola Larini, sostituito però dopo sole 5 gare dall’altro italiano Gianni Morbidelli, a sua volta sostituito in 4 gare dall’argentino Norberto Fontana. Il risultato finale fu un 7º posto e 16 punti totali all’attivo.

Nel 1998 Peter Sauber si affidò all’esperto Jean Alesi per cercare di fare il salto di qualità, ma il pilota francese e il riconfermato Herbert non andarono al di là di 10 punti totali che posizionarono la scuderia al 6º posto, nonostante il podio (3º posto, dietro Damon Hill e Ralf Schumacher su Jordan) conquistato da Alesi al Gran Premio del Belgio, e la prima fila colta dallo stesso francese nel Gran Premio d’Austria.

Nel 1999 l’annata fu ancor più deludente: Alesi venne affiancato dal brasiliano Pedro Paulo Diniz, ma i due colsero solo 5 sesti posti per un magro 8º posto in classifica generale.

Di poco migliore la stagione 2000: con Mika Salo al posto di Alesi arrivarono solo 6 punti e la conferma dell’8º posto dell’anno prima.

Dal 2001 il team svizzero iniziò finalmente a sentire i benefici delle motorizzazioni Ferrari, e la coppia di giovani rampanti Nick Heidfeld e Kimi Räikkönen poté dimostrare il proprio valore portando la Sauber al 4º posto finale in classifica con 21 punti, il miglior risultato nella storia della scuderia.

Nell’anno 2002 arrivò una grossa iniezione di denaro grazie alla cessione del campioncino Räikkönen alla McLaren, ma i risultati furono in calo: il confermato Heidfeld e il nuovo Felipe Massa non andarono al di là di 11 punti per un 5º posto finale.

Nel 2003 le prestazioni si mantennero sulla falsariga dell’annata precedente: venne abbandonata la gioventù di Massa per l’esperienza del vecchio Frentzen, ma i risultati faticavano ad arrivare e alla fine i 19 punti totali (superiori all’anno precedente solo grazie al cambiamento di regolamento nel punteggio) installarono la scuderia in un tutto sommato modesto 6º posto su 10 team iscritti.

Nell’annata 2004 Peter Sauber ha puntato su Giancarlo Fisichella e sul cavallo di ritorno Felipe Massa e in un certo modo i risultati si sono visti, con prestazioni tutto sommato migliori (frutto anche di una certa superiorità delle gomme Bridgestone rispetto alle Michelin montate da tutti i team diretti concorrenti in classifica). I numerosi arrivi in zona punti, soprattutto da parte di Fisichella, hanno portato la scuderia a confermare il 6º posto dell’anno precedente, ma con un bottino di punti ben superiore (34).

Nel 2005 invece la Sauber si è ugualmente fornita di pneumatici Michelin ma senza risultati significativi, con il ritorno a pieno regime in Formula 1 dell’ex-campione del mondo Jacques Villeneuve (insieme al confermato Massa) che però non ha inizialmente convinto per i risultati, Complessivamente, la squadra è arrivata all’8º posto nella classifica finale totalizzando 20 punti, con due quarti posti (uno per pilota) come migliori risultati in gara.

I deludenti risultati delle ultime stagioni avevano contribuito ad accumulare un consistente passivo economico che, divenuto incolmabile, costrinse Peter Sauber a vendere lo storico team. Dopo molte speculazioni che il team fosse in vendita alla Volkswagen, il 22 giugno 2005 giunse la notizia ufficiale che la BMW, già presente da anni in F1 come motorista e azionista della Williams, aveva rilevato la squadra e dalla stagione 2006 avrebbe cominciato a gareggiare con i colori dell’azienda bavarese e il nome di BMW Sauber F1 Team, mantenendo quindi ancora il nome Sauber nel circus. Continuò ad operare in Svizzera e Peter Sauber mantenne un ruolo di consulente non operativo.

Il 15 settembre 2009 venne annunciata la cessione della BMW Sauber ad un fondo d’investimento svizzero, il Qadbak Investments Ltd. La FIA iscrisse la BMW Sauber quale team di riserva per il 2010, e indicò la possibilità che le scuderie ammesse nel campionato successivo fossero 14. A causa delle difficoltà sorte nel concludere la trattativa col fondo Qadbak, la BMW comunicò il 27 novembre 2009 di aver ceduto la scuderia all’ex proprietario Peter Sauber, accordo però vincolato all’ammissione della scuderia al mondiale 2010. Il 3 dicembre 2009 la FIA accettò l’iscrizione della Sauber come tredicesima scuderia nel mondiale.

Nel 2010 la nuova vettura, costruita con i progetti già preparati dalla BMW, fu motorizzata dalla Ferrari, e il primo pilota ingaggiato fu il giovane giapponese Kamui Kobayashi. Per il secondo posto la casa svizzera trattò con Nick Heidfeld e Giancarlo Fisichella, già terzo pilota Ferrari, ma alla fine la scelta cadde sul veterano Pedro de la Rosa, ex terzo pilota McLaren. Come terzo pilota fu ingaggiato il messicano Esteban Gutiérrez. Per ragioni legali, in quella stagione il nome della scuderia fu, almeno ufficialmente, BMW Sauber Ferrari. Al suo fianco, Peter Sauber chiamò Monisha Kaltenborn, nominandola CEO della squadra (prima donna a svolgere tali mansioni in una scuderia di Formula 1)

La stagione comunque iniziò male per il team, che riuscì a raccogliere punti per la prima volta in stagione solo in Turchia, settima gara stagionale, con Kobayashi che arrivò decimo al traguardo e De La Rosa che concluse subito dietro di lui. Da lì la Sauber fu più costante nel conquistare punti e complessivamente l’anno non fu neanche troppo negativo, con 44 punti totali e l’ottavo posto tra i costruttori. Il miglior risultato stagionale fu conquistato da Kobayashi, che arrivò sesto in Gran Bretagna. De La Rosa invece conquistò solo un settimo posto in Ungheria e per questo fu licenziato dal team prima del Gran Premio di Singapore. Al suo posto Heidfeld corse le ultime 5 gare stagionali, conquistando un ottavo e nono posto rispettivamente in Giappone e Corea.

Nel 2011, la Sauber (riappropriatasi definitivamente della sua vecchia denominazione) affidò la sua nuova vettura, la C30, a Kamui Kobayashi e Sergio Pérez (il cui arrivo fu appoggiato dal miliardario Carlos Slim Helú, che concesse munifiche sponsorizzazioni alla squadra svizzera). Al primo Gran Premio stagionale in Australia sia Pérez che Kobayashi finirono in zona punti (rispettivamente settimo e ottavo), ma furono poi entrambi squalificati a causa di un’irregolarità all’alettone posteriore. Il team si rifece già nella gara successiva, che Kobayashi concluse settimo. Durante le prove della gara di Montecarlo, Pérez fu autore di un incidente. Sebbene non avesse riportato gravi conseguenze, i medici gli impedirono di correre la gara successiva, il Gran Premio del Canada, ove fu quindi sostituito da Pedro de la Rosa. La Sauber terminò questa stagione al 7º posto con 44 punti, ottenendo come miglior risultato un 5º posto conquistato da Kobayashi a Montecarlo.

Nel 2012 il team si presentò al via con la C31, sempre motorizzata Ferrari, guidata anche quest’anno da Kamui Kobayashi e Sergio Pérez.

Nel Gran Premio della Malesia si registrò il miglior piazzamento della storia del team: Pérez, dopo essere stato anche in testa alla gara, ottenne il secondo posto, dietro la Ferrari di Fernando Alonso. La squadra ottenne altri ottimi risultati anche nei gran premi successivi: in Canada Pérez ottenne il secondo podio stagionale, cui se ne aggiunse un terzo in Italia, dove il pilota messicano, grazie anche ad una buona tattica di gara, chiuse in seconda posizione dopo essere scattato dal tredicesimo posto. Infine, nel Gran Premio del Giappone, la scuderia svizzera ottenne il quarto podio stagionale, stavolta con Kamui Kobayashi.

Alla vigilia del Gran Premio del Brasile la Sauber ufficializzò l’ingaggio per la stagione seguente del messicano Esteban Gutiérrez al posto di Kamui Kobayashi; ad affiancarlo fu chiamato Nico Hülkenberg, in sostituzione di Sergio Pérez, passato alla McLaren. La Sauber terminò la stagione al sesto posto nella classifica costruttori con 126 punti. Oltre ai quattro podi Kobayashi e Pérez misero a segno un giro veloce a testa, rispettivamente in Cina e a Monaco.

La stagione registrò avvenimenti degni di nota anche fuori dai tracciati. Durante il mese di aprile, infatti, la Sauber avviò una partnership con la squadra di calcio britannica del Chelsea. Questo accordo, che prevedeva la reciproca sponsorizzazione dei due team sportivi, costituiva una novità assoluta per la Formula 1: mai prima di quel momento era avvenuta la cooperazione tra un club calcistico e un team automobilistico. Frattanto Peter Sauber, dopo aver ceduto a Monisha Kaltenborn un terzo del pacchetto azionario della scuderia, si era ritirato da ogni ruolo attivo, nominando la stessa Kaltenborn team principal e tenendo per sé solo la carica di presidente del consiglio direttivo.

Nonostante la nuova C32 presentasse delle soluzioni tecniche interessanti, in particolare delle fiancate con una sezione molto stretta, la vettura si rivelò poco competitiva nella prima parte della stagione 2013, tanto che nelle prime dieci gare la scuderia svizzera raccolse appena sette punti, con un ottavo posto ottenuto da Hülkenberg nel Gran Premio della Malesia come miglior risultato.

A partire dal Gran Premio d’Italia, però, la situazione migliorò notevolmente. All’Autodromo di Monza Hülkenberg si qualificò a sorpresa in terza posizione, giungendo poi quinto al traguardo. Nelle restanti sette gare il pilota tedesco colse altri cinque piazzamenti a punti, con un quarto posto nel Gran Premio di Corea come miglior risultato, mentre il suo compagno di squadra Gutiérrez marcò punti solamente nel Gran Premio del Giappone, chiuso in settima posizione. La ripresa nell’ultimo terzo di campionato consentì alla scuderia elvetica di limitare i danni, chiudendo il campionato al settimo posto, con 57 punti.

Durante l’anno, però, emersero diverse difficoltà finanziarie, che portarono a ritardi nel pagamento di diversi fornitori. La situazione fu temporaneamente risolta grazie all’entrata in scena di alcuni fondi di investimento russi, che portò anche all’ingaggio del giovane pilota russo Sergej Sirotkin come collaudatore per il 2014.

Nonostante Sirotkin fosse stato inizialmente indicato come pilota titolare per il 2014, la scuderia elvetica affiancò al riconfermato Gutiérrez il tedesco Adrian Sutil, in sostituzione del partente Hülkenberg.

L’inizio di stagione fu ancora peggiore del precedente. La nuova C33 si dimostrò poco competitiva e inaffidabile, tanto che, dopo aver concluso l’inaugurale Gran Premio d’Australia appena fuori dalla zona punti, Sutil e Gutiérrez furono entrambi costretti al ritiro sia in Malesia che in Cina.

La situazione non migliorò nel resto della stagione, che risultò la peggiore nella ventennale storia della scuderia. Né Gutiérrez né Sutil riuscirono a segnare punti: il pilota tedesco riuscì a qualificarsi nel gruppo dei primi dieci nel Gran Premio degli Stati Uniti, ma in gara fu costretto al ritiro dopo poche curve per un contatto.

La Sauber chiuse quindi la stagione senza punti per la prima volta nella sua storia, precedendo solo la Caterham nella classifica costruttori.

Dopo la disastrosa stagione 2014, per il 2015 la Sauber cambiò entrambi i piloti, ingaggiando Marcus Ericsson (proveniente dalla Caterham) e Felipe Nasr (già terzo pilota Williams nel 2014). Tuttavia, ciò creò un dissidio con il terzo pilota Giedo van der Garde, il quale aveva già un contratto come pilota titolare per la stagione. van der Garde portò in tribunale la scuderia elvetica, vincendo la causa: la Sauber dovette quindi pagare un forte indennizzo al pilota olandese.

Nonostante queste ulteriori complicazioni l’inizio del campionato fu positivo per la scuderia elvetica. All’esordio stagionale nel Gran Premio d’Australia sia Nasr che Ericsson andarono a punti, ripetendosi poi nel Gran Premio di Cina. In seguito gli arrivi a punti si fecero più radi e il miglior risultato stagionale rimase il quinto posto di Nasr nella gara di apertura. La Sauber avanzò di due posizioni nella classifica costruttori, chiudendo il campionato in ottava posizione, con 36 punti.

Nel 2016 la Sauber confermò entrambi i piloti. Fin dal Gran Premio d’Australia la situazione economica fu molto complicata, e nella prima parte di stagione né Nasr né Ericsson riuscirono a far segnare punti.

Il 20 luglio la scuderia annunciò di essere stata rilevata dalla società svizzera di investimenti Longbow Finance SA, con sede a Lutry, che acquistò il team svizzero, da tempo in difficoltà finanziarie. Monisha Kaltenborn rimase a capo della gestione sportiva, mentre lo storico proprietario Peter Sauber abbandonò il circus della F1 dopo 24 anni. Il team, comunque, mantenne tutto il suo organigramma, fatta eccezione per il presidente, che diventò Pascal Picci, già presidente della Longbow Finance.

Con il Gran Premio d’Ungheria, la Sauber diventò il costruttore col maggior numero di gare disputate senza mai ottenere alcuna vittoria (341), battendo così il precedente record appartenente alla Minardi (340). Dopo diciannove gare (di cui nove, a partire dal Gran Premio d’Ungheria, disputate sotto la nuova gestione), nel Gran Premio del Brasile, penultimo appuntamento stagionale, accadde l’impensabile: Nasr (partito penultimo) colse i primi 2 punti per sé e per la scuderia, con il nono posto finale, cancellando così uno scomodo “0” in classifica e permettendo alla squadra di superare la Manor per l’importante decimo posto nei costruttori.

Al termine del Gran Premio del Giappone, disputato sul circuito di Suzuka, la Sauber annunciò che anche nella stagione 2017 avrebbe utilizzato le power unit Ferrari per le proprie monoposto.

La stagione 2017 si aprì con una monoposto nuova, la C36, ancora una volta mossa da motore Ferrari (nello specifico, il Tipo 062 usato dalle Rosse nell’annata precedente) e con il debutto in Formula 1 del giovane italiano Antonio Giovinazzi, che sostituì nelle prime due gare il tedesco Pascal Wehrlein, infortunato, scelto per prendere il posto del brasiliano Nasr. La nuova monoposto, però, si dimostrò ancora una volta poco competitiva, al punto da riuscire solo in poche occasioni a raggiungere la Q2 in qualifica e arrivando a punti solo al quinto appuntamento stagionale, con un 8º posto di Wehrlein che portò i primi 4 punti per il team. Nel Gran Premio d’Azerbaigian Wehrlein regalò un altro punto agli elvetici.

All’indomani del Gran Premio di Gran Bretagna, Frédéric Vasseur diventò il nuovo team principal della scuderia, sostituendo Monisha Kaltenborn licenziata tre settimane prima. Allo stesso tempo il team confermò l’arrivo di Luca Furbatto come capo progettista e di Ian Wright come capo della dinamica del veicolo.

Nel resto della stagione la squadra non riuscì più ad ottenere punti. Nel frattempo la McLaren recuperò competitività e sopravanzò la Sauber, che venne così relegata all’ultimo posto nei costruttori con appena 5 punti.

partnership commerciale e tecnica con lo storico marchio Alfa Romeo, nuovo title sponsor del team; ciò ha portato nel 2018 a un cambio del nome ufficiale del team svizzero, che viene rinominato Alfa Romeo Sauber F1 Tea.

La nuova monoposto per la stagione 2018, presentata il 20 febbraio, presenta i colori classici della scuderia Alfa Romeo storica, rosso e bianco, e il logo Alfa ben visibile sulle fiancate, alettone e musetto. Monta inoltre propulsori Ferrari di ultima generazione, che non saranno, a differenza di quanto annunciato in alcune indiscrezioni, marchiati da Alfa Romeo. Sul fronte piloti, come prima guida viene riconfermato Marcus Ericsson, mentre Pascal Wehrlein, non essendo in possesso di alcuno sponsor, viene sostituito dal debuttante Charles Leclerc. L’inizio di stagione vede una Sauber più competitiva rispetto alle stagioni precedenti. Infatti nel secondo Gran Premio stagionale, in Bahrein, Marcus Ericsson ottiene i primi due punti in campionato per sé e per la scuderia, mentre nel caotico Gran Premio d’Azerbaigian Leclerc conquista i suoi primi punti in Formula 1 grazie al 6º posto finale. Anche nelle gare successive la Sauber conferma i progressi della vettura rispetto alle stagioni precedenti, conquistando diversi piazzamenti a punti con Leclerc e, nel Gran Premio d’Austria, anche con Ericsson: si tratta della prima gara terminata con entrambi i piloti a punti dal Gran Premio di Cina 2015.

Jörg Zander lascia il ruolo di direttore tecnico a Simone Resta, proveniente dalla Ferrari, che si insedia a stagione praticamente finita.

Altri piazzamenti in zona punti arrivano nel Gran Premio di Germania, nel quale Ericsson taglia il traguardo in nona posizione, e nel Gran Premio del Belgio, nel quale il pilota svedese chiude al decimo posto. Anche nel finale di stagione la scuderia elvetica continua a ottenere buoni risultati: infatti Leclerc ed Ericsson ottengono diversi piazzamenti nei primi dieci. In particolare il giovane pilota monegasco chiude per quattro volte al settimo posto nelle ultime sei gare. Grazie a questa serie di risultati positivi la Sauber riesce a conquistare l’ottavo posto nella classifica costruttori con un totale di 48 punti, in netto miglioramento rispetto alle ultime due stagioni.

Il 2019 vede un profondo rinnovamento tecnico della vettura, curata da Luca Furbatto sotto la supervisione di Simone Resta, anche per via del nuovo regolamento aerodinamico. Nuovo anche il parco piloti, con il ritorno di Kimi Räikkönen a Hinwil dopo ben 18 anni, sostituito in Ferrari da Charles Leclerc, e la promozione a pilota titolare di Antonio Giovinazzi, già protagonista con il team di due gare nel 2017, che prende il posto di Marcus Ericsson, retrocesso al ruolo di terzo pilota. Con la stagione 2019 si fa maggiore la presenza del marchio Alfa Romeo in seno alla Sauber: la casa italiana diventa a tutti gli effetti title name del team svizzero, che muta ufficialmente denominazione in Alfa Romeo Racing. Nonostante l’addio allo storico marchio Sauber dopo 26 stagioni nel circus, la proprietà mantiene la propria indipendenza, rimanendo separata da Fiat Chrysler Automobiles

Terminato l’accordo con Alfa Romeo, il 15 dicembre 2023 la scuderia svizzera annuncia la nuova denominazione Stake F1 Team Kick Sauber per il 2024, segnando il ritorno del nome Sauber in Formula 1 per la prima volta dal 2018.

I PROGETTISTI

  • 1993: Sauber C12 – Leo Ress, Steve Nichols
  • 1994: Sauber C13 – Leo Ress, André de Cortanze
  • 1995: Sauber C14 – Leo Ress, André de Cortanze
  • 1996: Sauber C15 – Leo Ress, Rene Hilhorst
  • 1997: Sauber C16 – Leo Ress, Rene Hilhorst
  • 1998: Sauber C17 – Leo Ress, Rene Hilhorst
  • 1999: Sauber C18 – Leo Ress
  • 2000: Sauber C19 – Leo Ress, Sergio Rinland
  • 2001: Sauber C20 – Willy Rampf, Sergio Rinland
  • 2002: Sauber C21 – Willy Rampf
  • 2003: Sauber C22 – Willy Rampf
  • 2004: Sauber C23 – Willy Rampf
  • 2005  Sauber C24 – Willy Rampf
  • 2011 Sauber C30 : James Key / Christoph Zimmermann
  • 2012 Sauber C31 : James Key / Christoph Zimmermann
  • 2013 Sauber C32 : Matt Morris / Willem Toet
  • 2014  Sauber C33 : Eric Gandelin  Willem Toet
  • 2015  Sauber C34 : Eric Gandelin / Willem Toet
  • 2016   Sauber C35   -Erik Gandelin
  • 2017  Sauber C36 – Erik Gandelin
  • 2018 Sauber C37 – Erik Gandelin  

Modelli mai utilizzati in gara:

2005 – Sauber BMW C24B auto di prova della BMW della Sauber dopo l’acquisizione completa da parte della casa automobilistica bavarese. Inizialmente guidato esclusivamente dal nuovo acquisto Heidfeld