Simca Gordini
Société Industrielle de Mécanique et de Carrosserie Automobile
FRANCIA
Fondatore : Henri-Théodore Pigozzi (1898-1964) – Amedeo Gordini (1899-1979)
GP DISPUTATI | 14 |
DEBUTTO | 1950 Monaco |
ULTIMO GP DISPUTATO | 1953 Belgio |
VITTORIE | |
POLE POSITIONS | |
GIRI VELOCI | |
PODI |
Amedeo Gordini, noto in Francia come Amédée Gordini detto il Mago, (Bazzano, 23 giugno 1899 – Parigi, 25 maggio 1979), è stato un operaio italiano naturalizzato francese, divenuto poi pilota, preparatore e costruttore di auto da corsa.
Nel 1934 assunse la direzione del reparto corse della casa automobilistica SIMCA, incarico che mantenne fino al 1950. Presso la SIMCA, per le sue abilità di preparatore, si guadagnò il soprannome di Le Sorcier (il Mago), capace di operare vere e proprie metamorfosi sui motori di vetture di serie. Sotto le sue mani, anche le piccole Simca 5 e Simca 8 si trasformarono in bolidi da corsa per la 24 Ore di Le Mans. Dopo la seconda guerra mondiale, tutto sembrava possibile. Amedeo Gordini aveva delle grandi ambizioni: voleva costruire i “suoi” modelli e, mentre l’industria automobilistica francese si risollevava dal periodo postbellico, elaborò alcune monoposto da gara utilizzando i componenti di Simca. La sua prima vera creazione vide la luce nel 1946 in un’officina di Boulevard Victor, vicino alla Porte de Versailles, a Parigi. Nel 1947, la cilindrata passò a 1220 cc e, l’anno seguente, a 1430 cc. Ma la parentela con la Simca 8 restava sempre intuibile al di là delle forme piacevolmente affusolate della vettura.
Nel 1949 una T15 eccezioonalmente affidata a Juan Manuel Fangio tramite l’Autovobil Club Argentino vince il Grand Prix de Marseille
Nel 1950, prima edizione del Campionato mondiale: Amedeo Gordini si sentì pronto a lanciarsi in questa avventura con un monoblocco che riteneva all’altezza dei requisiti di Formula 1. Il regolamento limitava la cilindrata a 4500 cc senza compressore e a 1500 cc con compressore. Sul propulsore da 1430 cc, Gordini montò un compressore Wade monostadio da 10.000 giri al minuto, una volta e mezza il regime del motore.
Ma il motore Simca con l’albero a tre cuscinetti rivelò tutte le sue debolezze quando venne sollecitato dalla sovralimentazione. Le valvole, in particolare, ressero a stento. Anche il telaio mancava della solidità necessaria, con la sua struttura a longheroni fini e le sospensioni anteriori di serie. Ma questi svantaggi si trasformarono in pregi quando si parlò di peso: la Simca era l’auto più leggera fra tutte le partecipanti al Gran Premio.
Ed è anche uno dei rari modelli ambivalenti, utilizzato sia in Formula 1 che in Formula 2 (solo la HWM di Stirling Moss riuscì a fare altrettanto). Ma le vulnerabili Simca, nonostante tutto, seppero dare del filo da torcere alle avversarie e Robert Manzon conquistò il quarto posto al Gran Premio di Francia.
Nel 1952, con l’avvento della nuova formula che prevedeva la partecipazione delle F2 al campionato, Gordini abbandona la Simca e le monoposto saranno denominate solo Gordini, tuttavia le T15 fecero ancora qualche apparizione nel 1952 e nel 1953 , per il team ufficiale e per l’Ecurie Belge, una T11 fu utilizzata dal privato Alfred Dattner nel 1952.
I PROGETTISTI |
1950: Simca-Gordini T15 – Amedée Gordini |
1951: Simca-Gordini T11 – Amedée Gordini |