1964

1963

 


CLASSIFICA PILOTI    
pilota punti vittorie
Surtees 40 2
Hill G. 39 (41) 2
Clark  32 3
Bandini 23 1
Ginther 23
Gurney 19 2
Mclaren 13
Arundell 11
Brabham 11
Siffert 7
Anderson 5
Maggs 4
Spence 4
Ireland 4
Bonnier 3
Amon 2
Trintignant 2
Hansgen 2
Hailwood 1
Hill Phil 1
Taylor T. 1
Rodriguez P. 1

 

 

IL PUNTEGGIO  
posizione punti
1 9
2 6
3 4
4 3
5 2
6 1

  piloti che si alternavano alla guida di una macchina NON ottenevano punti – validi 6  migliori risultati

Formula : aspirati 1500, – peso minimo 450 kg – carburante commerciale

COSTRUTTORI
Ferrari 45 (49) 3
BRM 42 (51) 2
Lotus Climax 37 (40) 3
Brabham-Climax 30 2
Cooper Climax 16
Brabham  BRM 7
BRP BRM 5
Lotus BRM 3

Surtees campione anche grazie al regolamento (ed a Bandini…)

La Ferrari punta per il 1964 su John Surtees e Lorenzo Bandini, solo in Italia verrà schierato anche Scarfiotti, la Lotus non nasconde le velleità di bissare il successo dell’anno precedente, grazie alla classe innata di Jim Clark, al suo fianco saranno schierati diversi altri piloti ma, ovviamente, il team di Chapman é tutto per lo scozzese, anche se nelle prime quattro gare Peter Arundell riuscirà ad ottenere ottimi risultati, riconfermata la copia Graham Hill/Richie Ginther per la forte BRM, in decisa ascesa la Brabham, che può contare oltre che sul suo fondatore, il due volte campione del mondo Jack anche sullo statunitense Dan Gurney, chiude la lista di quella che oggi verrebbero definiti  i top teams la Cooper, che schiera Mclaren e Phil Hill, reduce dalla disastrosa esperienza con la A.T.S.. Non mancano, ovviamente, piccoli costruttori e teams privati: tra questi spicca il debutto della Honda, che partecipa a tre gare con l’esordiente americano Backnum, interesante anche il team B.R.P. che assembla telai Lotus e motori BRM per Ireland e Trevor Taylor, due ex piloti Lotus “costretti” ad emigrare verso altri lidi a causa della supremazia di Clark, Giancarlo Baghetti guida la vecchia BRM della scuderia Centrosud, suo compagno di squadra il valido sud africano Maggs, la vecchia squadra di Moss, il Rob Walker Racing schiera una Brabham per lo svedese  Bonnier, avrà diversi compagni di squadra, tra i quali l’italiano Geki Russo ed un giovane di belle speranze: Jochen Rindt, il nobile olandese de Baufort porta in gara la Porsche, mentre un’altro ex motociclista, Hailwood, corre con la Lotus del Team Parnell, suoi compagni di squadra il neozelandese Amon e l’americano Revson, corre completamente da privato lo svizzero Jo Siffert. Ultima stagione per Maurice Trintignant, primo francese a vincere un GP iridato, conclude la sua lunga carriera guidando una BRM iscritta privatamente. Per gli amanti delle statistiche forniamo lo specchietto della carriera di Trintignant in F1: 1950/51/52/53 Gordini 1954 Ferrari (Rosier) 1954/55 Ferrari 1956 Vanwall e Bugatti 1957 Ferrari  1958 Cooper (Walker), BRM e Maserati (Centrosud) 1959 Cooper (Walker) 1960 Cooper (Walker) Cooper M. (Centrosud) e Aston Martin 1961 Cooper M. (Serenissima) 1962 Lotus (Walker) 1963 Lola (Parnell) Lotus (Parnell) BRM (Centrosud) 1964 BRM (privato). Sicuramente nessun altro prilota ha cambiato tante macchine e squadre come il francese. La prima gara si volge a Montecarlo ed é vinta da Graham Hill. vero specialista di questo circuito, é una doppietta BRM, infatti Ginther si piazza al secondo posto precedendo le due Lotus, con Arundell davanti al campione in carica Clark, lo scozzese aveva dominato i primi giri ma poi si era stato costretto ad una lunga sosta ai box per noie meccaniche, punti anche per iprivati Bonnier e Hailwood, incolore la gara delle Ferrari, Surtees si ritira e Bandini é solo decimo. In Olanda Clark fa il bis del 1963, doppiando tutti tranne il secondo classificato Surtees, ancora a podio il secondo pilota Lotus Peter Arundell che precede Graham Hill, Amon ed il privatissimo Anderson, Clark vince anche il Gp successivo in Belgio, anche se questa volta in maniera fortuita, fino a tre giri dal termine era in testa Dan Gurney con la Brabham e secondo Graham Hill: incredibilmente tutte e due avranno problemi con la benzina, lasciando la vittoria e la testa del campionato a Clark, al secondo posto si piazza Mclaren, terzo posto per Brabham, seguito da Ginther e dagli sfortunati Hill e Gurney, ritirate nei primi giri le due Ferrari, Baghetti piazza la sua vecchia BRM in una dignitosa ottava posizione. Presente anche una artigianale Scirocco-Climax, iscritta per Andrè Pilette dalla scuderia nazionale belga. In Francia prima storica vittoria della Brabham, a opera di Gurney (che già aveva dominato in Belgio), Clark e Surtees si devono ritirare per guasto al motore, secondo posto per il sempre regolare Graham Hill, terzo per Brabham che stacca anche il giro piu’ veloce completando il trionfo della sua scuderia, quarto il buon Arundell, seguito da Ginther e Mclaren, solo nono Bandini. In Gran Bretagna, sul nuovo circuito di Brands Hatch, terza vittoria stagionale per Jim Clark, che guida un podio tutto britannico composto da G. Hill e Surtees, quarto Brabham, quinto Bandini (finalmente a punti) un punticino per il campione del 1961: Phil Hill. A questo punto del campionato Clark ha 30 punti, Hill 26, seguono staccatissimi molti piloti, tra i quali Surtees con soli 10 punti. Sul circuito del Nuerburgring Surtees si trova a proprio agio (aveva vinto nel 1963) e stacca la pole, dopo una bagarre iniziale con Clark, al quinto giro si porta in testa e conduce fino alla fine, Clark é costretto al ritiro e perde punti preziosi, anche perché l’inossidabile Graham Hill si piazza secondo (ad oltre un minuto), terzo é Bandini, quarto il pribato svizzero Jo Siffert, quindo l’eterno Trintignant e sesto il buon Tony Maggs con la vecchia BRM della Centrosud, da segnalare il debutto della Honda, che si qualifica ad 56 secondi dalla pole e si ritira al 12 giro per incidente, monta un motore 12 cilindri ed é guidata dallo sconosciuto Ronnie Bucknun. Il 23 agosto si svolge a Zeltweg il Gp d’Austria, la pista é infernale, viene definita come buona per una gara di carri armati e jeep, il fondo stradale é costituito da lastroni di cemento uniti assieme senza alcuna regolarità, come sempre quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare: vince infatti Lorenzo Bandini, grazie alla sua regolarità ed a una guida pulita e giudiziosa, i “grandi” si ritorano tutti, solo Richie Ginther,  pilota molto regolare, si piazza secondo davanti a Bob Anderson che guida la sua Brabham privata e coglie il miglior risultato in carriera, Bonnier con la Cooper di Walker, Tony Maggs con la BRM – Centrosud, Ireland con la BRP e Baghetti, insomma la fiera dei privati e delle seconde guide. Questa, purtroppo, rimarrà l’unica vittoria di Lorenzo Bandini in Formula 1.