1965

1965

 


CLASSIFICA PILOTI    
pilota punti vittorie
Clark 54 6
Hill G. 40 (47) 2
Stewart  33 (34) 1
Gurney 25 1
Surtees 17
Bandini 13
Ginther 11 1
Spence 10
Mclaren 10
Brabham 9
Hulme 5
Siffert 5
Rindt 4
Rodriguez 2
Bucknum 2
Attwood 2
COSTRUTTORI
Lotus-Climax 54 (58) 6
BRM 45 (61) 3
Brabham-Climax 27 (31)
Ferrari 26 (27)
Cooper Climax 14
Honda 11 1
Brabham-BRM 5
Lotus BRM 2
IL PUNTEGGIO  
posizione punti
1 9
2 6
3 4
4 3
5 2
6 1

  piloti che si alternavano alla guida di una macchina NON ottenevano punti – validi 6  migliori risultati

Formula : aspirati 1500, – peso minimo 450 kg – carburante commerciale

 

Il campionato 1965 ha un solo dominatare: Jim Clark, lo scozzese, campione del mondo nel 1963, di “vendica” della sfortuna dell’anno precedente vincendo sei delle dieci gare in programma, l’alfiere della Lotus é un rullo compressore: vince in Sud Africa, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Olanda e Germania, non partecipa al secondo GP annuale (Montecarlo) per andare a la 500 miglia di Indianapolis, la gara va a Graham Hill (BRM), a campionato vinto le ultime tre gare sono appannaggio di Stewart (BRM), anche lui scozzese,che vinche il GP d’Italia al suo primo anno in F1, Hill si ripete a Watkins Glen (Stati Uniti) e lo statunitense Richie Ginther regala il primo successo alla Honda in Messico, ultima gara corsa con regolamento che limita la cilindrata ad 1,5 litri: dal 1966 la cilindrata massima e portata a 3 litri. La Lotus utilizza il modello 33 motore Climax, il team é tutto per Clark, il suoi compagno di squadra, Mike Spence, é un discreto pilota in grado di portare a casa alcuni piazzamenti, il team di Chapman schiera una terza vettura nelle ultime gare, in Germania per Mitter, in Italia per Geki Russo, nella trasferta americana per il messicano Solana. E la Ferrari? la scuderia italiana schiera il campione in carica Surtees e l’italiano Bandini, a Monza terza vettura per il preside siciliano Nino Vaccarella, mentre nella trasferta americana Scarfiotti prenderà il posto di Surtees, gravemente infortunato mentre prova il 23 settembre una Lola sport, in un primo momento si teme per la sua vita o, comunque, si ipotizza una paralisi, fortunatamente si riprenderà perfettamente ma dovrà saltare gli utlimi due GP, si vedono in USA e Messico ancora le Fearrari bianco-azzurre della scuderia NART per Pedro Rodriguez e Bob Bondurant, i migliori risultati delle rosse sono due secondi posti di Surtees e Bandini nelle prime due gare. Decisamente meglio la BRM che schiera Graham Hill ed il debuttante Jackie Stewart, i due arriveranno secondo e terzo nella classifica finale e la BRM perde, ancora…, il titolo costruttori a causa degli scarti., non male anche la Brabham, che schiera uno “squadrone”: Sir. Jack, Gurney ed il neozelandese Hulme (in Italia anche Baghetti), anche se raramente sono iscritte tre vetture il team del bi-campione del mondo australiano si aggiudica diversi buoni piazzamente ma nessuna vittoria. L’impresa di vincere una gara riesce alla Honda, che ha affianca a Bucknum l’esperto Ginther. In calo la Cooper, Mclaren non va oltre un terzo posto ed il suo compagno di squadra,  il semi esordiente Jochen Rindt conquista solo 4 punti. Altri costruttori non ce ne sono: Ferrari, Brabham, Lotus, BRM., Cooper ed Honda sono gli unici telai iscritti da teams ufficiali e privati, solo in Sud Africa si vedono alcune monoposto locali, LDS e de Klerk.Il parco partecipanti non é molto folto, una media di venti iscritti ad ogni gara, non mancano i teams privati: la Centrosud con le solite vecchie BRM per Masten Gregory, affiancato di volta in volta da Lucien Bianchi, Willy Mairesse e gli italiani Bussinello e Bassi, il Team Parnell che schiera delle Lotus motorizzare BRM per il solito Ireland, suoi compagni di squadra sono Amon, Attwood, Bondurand, Maggs e Hailwood, non manca la squadra di Rob Walker, che schiera due Brabham per Bonnier e Jo Siffert. Sono oltre cinquanta i piloti che prendono parte ad almeno un Gp, questo grazie al continuo turn-over nei teams minori, alla presenza sporadica di privati e piloti locali. Partecipare ad un Gp di Formula 1, quindi, é molto piu’ facile nel 1965 che ai nostri giorni. Sono ben sette i piloti italiani che prendo parte ad almeno una gara, tra questi il solo ferrarista Bandini corre tutto il campionato e conquista punti iridati (tredici). La supremazia di Clark é evidente già in Sud Africa, dove rifila 29” a Surtees e quasi 32” a Hill, il direttore di gara sventola la bandiera a scacchi con un giro di anticipo, per fortuna di Clark le segnalazioni del suoi team sono piu’ precise e lo scozzese compie anche l’ultimo giro, curiosamente le prove di questo Gp si svolgono il 31 dicembre 1964 e la gra il 1 gennaio 1965. A Montecarlo Clark non c’é, impegnato con tutto il suo team alla 500 miglia di Indianapolis, ne aprofitta Hill che rifila un minuto di distacco a Bandini, al suo secondo GP Jackie Stewart é terzo, dopo essere stato anche in testa, anche Bandini ha percorso alcuni giri al comando. Paul Hawkins, che gareggia con una Lotus iscritta dal team D.W. finisce in mare, ma ne esce praticamente incolume. In Belgio ritorna Clark e si ritorna alla normalità, anche se la pole va a Graham Hill, il pilota della Lotus conquista facilmente la vittoria ed il Giro veloce, Jackie Stewart si piazza secondo, davanti a Mclaren Brabham, Hill e Ginther. Due piloti scozzesi, quindi, al primo e secondo posto. In Francia Clark ottiene risultato pieno: pole, vittoria, giro veloce, in testa dal primo all’ultimo metro della gara, niente da fare per la concorrenza, secondo é ancora Stewart, nelle sue prime gattro gare ha già ottenuto due secondi ed un terzo posto. Sul podio anche Surtees che precede Hulme, Hill ed il privato Siffert. In Gran Bretagna quarta vittoria di Clark che, agevolmente in testa a mnetà gara, subisce un problema al motore che lo costringe a rallentare ed a perdere terreno su Hill che arriverà a soli 3 secondi, terzo ancora Surtees che precede Spence, Stewart e Gurney. In Olanda Clark lotta per ben cinque giri con la Honda di Ginther e la BRM di Hill, poi passa al comando e se ne va per i restanti 75 giri della gara,  secondo é ancora una volta Stewart, sul podio anche l’americano Gurney che precede Hill, Hulme e Ginther. Colin Chapman trascorre la notte tra domenica e lunedì in carcere per aver litigato con la polizia olandese, per protesta Clark non si presenta alla premiazione che viene sospesa. In Germania Clark si laurea campione del mondo con tre mesi di anticipo, vince la gara davanti a Hill, conquista il giro veloce e la pole, rifilando in prova oltre tre secondi a Stewart (per la prima volta costretto al ritiro), sul podio anche Gurney, davanti a Rindt, per la prima volta a punti, Brabham e Bandini. Vinto il mondiale, Clark si ferma: non conquisterà nelle ultime tre gare neppure un punto, alla fine del campionato totalizza 54 punti, ottenuti con sei vittorie e nessun piazzamento, questa é una costante della breve carriera di Clark che raramente finisce in posizioni di rincalzo, lo scozzese o vince o si ritira, solo qualche volta circostanze tecniche lo costringono a posizioni da punti, in pochissime altre occasioni la superiorità di qualche avversario. In Italia vince l’altro scozzese, Jackie Stewart, che conquista il suo primo successo alla prima stagione in F1, evento rarissimo, Stewart si prende il lusso di battere il suo caposquadra Hill, terzo é Gurney, davanti a Bandini, Mclaren  e Attwood, correndo quest’ultimo con una Lotus BRM il punto conquistato non va alal Lotus-Climax, infatti la classifica costruttori tiene conto anche dell’accoppiata telaio-motore. La  Ferrari affronta la trasferta americana senza Surtees, negli Stati Uniti vince Hill, grazie anche ai ritiri dei due scozzesi, gli altri gradini del podio sono monopolizzati dal team Brabham con Gurney e Brabham, Bandini é ancora quarto precedento Pedro Rodriguez che guida la Ferrari n.14 iscritta dalla NART, sesto é Rindt. Alla gara assiste mister Honda, arrivato dal Giappone: non é soddisfatto del settimo e del tredicesimo posto dei suoi piloti, non  sappiamo se era presente anche in Messico, dove per la squadra nipponica la musica é ben diversa, partito da un buon terzo posto conquista il comando nei primi giri, grazie anche alle difficoltà di Clark, Stewart ed Hill, e conclude vittoriosamente la gara, regalando, oltre che a se stesso, il primo successo alla Honda. Secondo posto per Gurney, un’altro abbonato al podio, un po’ di gloria anche per Mike Spence, terzo, bel quarto posto del privato Siffert che precede Bucknum che contribuisce alla giornata trionfale della Honda e Attwood, sempre con la Lotus BRM di Parnell. Si conclude così l’era dei motori 1500 cc, iniziata nel 1961, la nuova formula prevede motori di tre litri e la possibilità di utilizzare motori turbo con cilindrata 1,5. NeL 1966 il nuovo regolamento cambierà molto le carte in tavola.