DYWA

DYWA è il nome dato da Pietro Egidio “Dydo” Monguzzi ad una serie di monoposto destinate a competere in varie categorie (Formula 2, Formula 5000, Formula Aurora e Formula 1) tra il 1969 e il 1983. Dal 1969 affianca al suo lavoro di meccanico-trasportatore, quella di costruttore e realizza in quell’anno una Formula 2, mentre nel 1972 inizia la costruzione di una Formula 5000 Chevrolet che debutta l’anno seguente a Zolder, questa monoposto era stata concepita per correre anche in F1, riducento la potenza del motore (vedi articolo di Autosprint sotto). Ai progetti viene dato il nome DYWA, che ha origine dalle iniziali del soprannome del progettista e da quelle del fratello di sua moglie, Walter Nebuloni che abbandonò però presto il progetto.  La Formula Uno:

Il Dywa-Cosworth 08 è stato il secondo progetto di Formula Uno di Dydo Monguzzi. La vettura doveva essere una vera wing car e fu quindi presentata al Motor Sud Salerno nel 1979. Montava un motore Cosworth e ricevette una sponsorizzazione da Petteruti. Alberto Colombo avrebbe debuttato con la vettura durante il Gran Premio del Belgio. Questo non è mai successo. Dydo avrebbe continuato a lavorare al design della sua auto Dywa – Cosworth 01

Monguzzi realizza la DYWA F.1 0010 motorizzata Cosworth. La vettura fa il suo esordio in pista presso l’Autodromo di Monza nel giugno 1980, nel G.P. Lotteria abbinato alla gara del Campionato Internazionale di F.Aurora, con alla guida Piercarlo Ghinzani. A causa della mancata concretizzazione delle sponsorizzazioni promesse l’avventura non prosegue e la vettura rimane ferma nella propria officina di Canegrate.  

Nel 1985 la Federazione Internazionale dell’automobile dà il via alla F.3000 in sostituzione della F.2 e Monguzzi aggiorna la propria vettura, già disponibile, per il nuovo regolamento. La DYWA F.3000 effettua alcuni test con Peo Consonni e successivamente con Guido Daccò suscitando l’interesse di Fulvio Maria Ballabio, ex pilota milanese, con trascorsi in F.3 e F.2, intenzionato a dar vita ad un team Monegasco, l’Écurie Monaco. L’auto, ribattezzata, Montecarlo GP 001, viene presentata alla stampa per poi scendere in pista a Le Luc e, modificata nella colorazione, debutta a Imola 1986, Purtroppo a causa di alcuni problemi al cambio la vettura non si qualifica e di fatto si conclude qui la sua carriera: l’Écurie Monaco decide di proseguire la stagione con una March.