1977



1977, dopo il terribile incidente dell’anno precedente Lauda risorge e vince tre Gp ed il campionato del mondo, i suoi principali rivali sono Andretti che vince quattro gare con la rinata Lotus e Scheckter che vince tre Gp con la nuova scuderia di Walter Wolf, il campione in carica Hunt vince anche lui tre gare, due delle quali verso fine stagione. Altri vincitori sono Nilsson (Lotus), Reutemann (Ferrari); Laffite (Ligier) e Jones (Shadow). Lauda lascia la scuderia di Maranello con due gare di anticipo, sostituito da Gilles Villeneuve che aveva debuttato in Gran Bretagna con la terza Mclaren, da segnalare anche il debutto di Riccardo Patrese che correrà fino al 1993 diventando il pilota con il maggior numero di Gp iridati nella storia della F1 (superato solo da Barrichello nel 2008)
Come anticipato nel 1976 (terzo pilota in Italia) la Ferrari affianca a Lauda Carlo Reutemann, la Mclaren conferma il duo Hunt-Mass così come la Lotus si presenta con Andretti e Nilsson. nelle scuderie di vertice la Brabham conferma Pace affiancandolo a Watson, questo provoca il ritiro del team Penske che cede le proprie monoposto alla tedesca ATS che le affida a Jarier e Binder. Ronnie Peterson sostituisce Scheckter alla Tyrrell, suo compagno di team il riconfermato Depailler. Il pilota sud africano approda alla nuova squadra di Walter Wolf, che già nel 1976 aveva rilevato la gestione della Williams, il team schiera una solo monoposto, cosi’ come la Ligier (motorizzata Matra) che si impegna sul solo Laffite. Altre squadre presenti sono la Shadow che parte con il riconfermato Pryce e l’italiano Zorzi, in Sud africa il bravo pilota inglese perde la vita in un assurdo incidente e viene sostituito da Alan Jones, dopo qualche gara anche Zorzi (abbandonato dallo sponsor) deve dare forfait sostituito, appunto da Riccardo Patrese. Clay Regazzoni firma per la piccola Ensign a metà stagione il team schiera una seconda monoposto, con i colori di Teddy Yip, per il promettente francese Tambay. Ruoli marginali per la March (Ribeiro e Ian Scheckter), la Hesketh (Ertl, Keegan ed altri piloti “paganti”), la Surtees (Brambilla e altri), Fittipaldi é ancora in gara con il suo team, mentre altri costruttori minori sono la Lec di David Purley e la Boro (ex ensign), in Giappone corrono le Kojima. Storico ritorno del motore turbo con la Renault. Non possono mancare i team privati, tra questi la Williams, che impiega una March 761 per Neve (con pessimi risultati), la RAM con una March per Hayie, Arturo Merzario, anche lui con la March 761 ed altri ancora, alcuni solo in poche gare. Ultime apparizione per la BRM, una nobile decaduta, che si qualifica solo in Brasile e Sud Africa e poi va incontro ad una lunga serie di mancate qualificazioni. In Argentina la pole va al campione in carica Hunt che conduce fino al 31° giro poi esce di pista, passano a condurre le rinate Brabham_Alfa, ma un semiasse mette fuori gioco Watson mentre Pace accusa un calo fisico, Scheckter con la debuttante Wolf (progettata da Harvey Postlethwaite), si trova la vittoria in tasca, solo la Mercedes (Fangio 1954) aveva vinto al debutto, se escludiamo la vittoria dell’ALFA nella prima gara di F1 in assoluto, il pilota brasiliano della Brabham é secondo davanti all’idolo locale Reutemann, a Fittipaldi (buon quarto con la Copersucar), Andretti e Clay Regazzoni, Vittorio Brambilla é settimo. Tutti questi piloti hanno al loro attivo almeno una vittoria iridata. In Brasile é la volta di Reutemann che riporta la Ferrari alla vittoria dopo nove gare e va anche in testa alla classifica mondiale, in pole era partito Hunt che ingaggia un duello con Pace, i due si toccano pure al settimo giro, al 27° giro l’inglese transita lentamente e Reutemann va al comando, Lauda finisce terzo (e non é contento…), ancora quarto Fittipaldi, quinto Nilsson e sesto l’italiano Zorzi con la Shadow sponsorizzata dal miliardario Ambrosio, una uscita di pista priva Regazzoni di un’altro buon piazzamento, il ticinese sta facendo faville con la povera Ensign In Sud Africa si consuma il dramma di Tom Pryce, al 22° giro Zorzi si ferma, dalla sua auto salgono delle fiamme. Dall’altra parte del nastro stradale, due commissari con estintori si precipitano per portare aiuto: uno passa, l’altro viene urtato in pieno dalla Shadow di Pryce, il pilota é colpito dall’estintore, probabilmente nell’urto si irrigidisce e in quella posizione, ormai senza vita, compie circa 600 metri prima di scontrarsi con la Ligier di Laffite. La gara vede il ritorno alla vittoria di Niki Lauda che approfitta di un piccolo errore di Hunt (scattato ancora dalla pole) per portarsi in testa e vinceredavanti a Scheckter (nuovo leader del mondiale), Depailler, Hunt, Mass e Wartson. Ultima apparizione in gara della BRM con Larry Perkins. 13 giorni dopo la gara in Sud Africa il bravo pilota brasiliano Carlos Pace perde la vita in un incidente aereo, dopo Fittipaldi era stato l’unico altro pilota del suo Paese a vincere una gara iridata, al suo posto la Brabham ingaggia Hans Stuck. A Long Beach Lauda parte in pole ma deve cedere alla Lotus di Mario Andretti, che batte il pilota austriaco di soli 0”773, per tutta la gara i due e Scheckter si danno battaglia, al quarto posto si classifica Depailler, ancora a punti (quinto) Fittipaldi mentre Jarier é sesto la la Penske dell’esordiente scuderia ATS, solo settimo Hunt. A questo punto, dopo quatto GP, Lauda e Scheckter sono appaiati in testa alla classifica con 19 punti.La Formula 1 approda in Europa e, come d’uso in quegli anni, la lista degli iscritti si arricchisce di molti piccoli teams, dai ventidue iscirtti del GP USA -Ovest si passa a 31! Tra questi la Hesketh, Merzario, il pilota locale De Villota con una Mclaren privata, la Lec di Purley, Lunger, Neve con la March Williams, Haye con la March Ram, Henton con una March del suo tema B.F.O., le March iscritte sono ben sette, due ufficiali e cinque private, quattro si qualificano. Lauda avverte un dolore acutissimo alla settima costola e non prende il via, Andretti ha vita facile parte dalla pole e va a vincere davanti a Reutemann rifilando quasi 16 secondi all’argentino, Scheckter é terzo e rafforza la sua posizione in testa al mondiale, quarto Mass, quinto Nilsson , Stuck prende un punto con la Brabham. A Montecarlo partono solo in 20, tra questi Ickx arrivato nel principato come turista e che si vede offrire il sedile della Ensign dell’indisponibile Regazzoni, si qualifica con il 17° tempo ed in gara arriva decimo, davanti a lui si classifica (nono) l’esordiente Riccardo Patrese con la Shadow ex Zorzi, la pole é conquistata da Watson ma al via schizza in testa Scheckter, Watson non riesce a passarlo ed al 45° giro é costretto al ritiro, Lauda passa la secondo posto e concluderà a soli 0”89 dal sud africano che porta la Wolf al suo secondo trionfo, completa il podio Reutemann, quarto é Mass, quinto Andretti, buon sesto Jones con la Shadow. A Zolder Andretti conquista la pole con un tempone, ma al primo giro si urta con Watson, gara finita per entrambe, il Gp era iniziato sotto la pioggia, passa in testa Nilsson, ma poi smette di piovere ed il conseguente cambio gomme rimescola le carte, un superlativo Brambilla, come sempre a suo agio in condizioni difficili, potrebbe fare sua la gara ma il suo box impiega un tempo eterno per sostituirgli i penumatici, alla fine é solo quarto. Passa a condurre Lauda sullo svedese della Lotus, ma si tocca con Purley (autore di una gara strepitosa) e perde terreno, dando via libera per l’unica vittoria di Nilsson, che pochi mesi dopo sarà stroncato da un male incurabile, Ronnie Peterson é terzo, Jones quitno e Stuck sesto. Gp di Svezia, malissimo in prova le Ferrari (Lauda 12, Reutemann 15), pole per Andretti che si installa al comando mentre Watson e Scheckter si eliminano con il pilota della Wolf che tampona quello della Brabham, il protagonista della gara é Laffite che compie una spettacolare rimonta su Mass, Depailler e Hunt e si porta al secondo posto, a tre giri dalla fine la Lotus n. 5 deve rifornire e questo episodio spiana la strada alla prima vittoria tutta francese, pilota-telaio-motore, del mondiale di F1, buon secondo posto per Mass, Reutemann é terzo, Depailler quarto, Watson riesce ad arrivare quinto ed Andretti é solo sesto. Al posto di Patrese corre eccezionalmente Jackie Oliver, il futuro patron della Arrows, assente da diversi anni dai GP. Ancora sfortuna per Watson e la Brabham in Francia, in testa fino ad 800 metri dal traguardo rimane senza carburante ed é beffato da Mario Andretti, il pilota della Brabham si deve accontentare del secondo posto, la beffa é completata dal fatt oche per qualche secondo la Lotus dell’italo-americano é scambiata per quella di Nilsson (quarto), ancora a secco il duo Ecclestone-Chiti. La Pole era stata del solito Andretti, ma in gara il V12 Alfa sembrava poter cogliere il meritato successo, terzo é Hunt, Lauda solo quinto si porta in testa al mondiale, Reutemann é sesto. In Gran Bretagna ritorna alla vittoria Hunt, autore anche della pole, ancora una volta la gara sembra sorridere a Watson, m al 60° dei 68 giri previsti cede il motore Alfa, Niki Lauda conquista il secondo posto di misura su Nilsson, Mass (spesso a punti) é quarto, Stuck quinto, Laffite sesto. Giornata di debutti: primo Gp per la Renault con Jabuille (ritoro al 16 giro) per Tambay con la Ensign e per Gilles Villeneuve che corre con la trza Mclaren (modello M23), il canadese é nono in prova ed é il più veloce nelle libere della domenica mattina. E’ stato sicuramente notato. Dopo l’incidente a Lauda la F1 abbandona il Nuerburgring per il circuito di Hockenhem, in prova il più veloce é Scheckter che si porta in testa ma viene superato da Lauda al 13° giro, l’austriaco conquista la vittoria e consolida il primato in classifica, Stuck é autore di una buona gara sul circuito di casa e si classifica terzo con una Brabham sempre molto veloce ma poco affidabile (Watson é nuovamente costretto al ritiro mentre era nelle prime posizioni), Reutemann é quarto, il mitico Brambilla quinto, sesto un sorprendente Tambay alle sue prime gare. Il Gp d’Austria riserva spesso sorprese, nel 1976 aveva vinto l’outsider Watson con la Penske, nel 1977 tocca ad Alan Jones cogliere il suo primo successo e regalare l’unica vittoria alla scuderia Shadow, l’australiano (ad inizio campionato senza guida) era partito solo quattordicesimo, con Lauda in pole, a dieci giri dalla fine Hunt é saldamente in testa ma rompe il motore, passa al comando Jones in giornata di grazia, sul circuito di casa Lauda é secondo e porta a 16 le lunghezze su Scheckter, terzo ancora Stuck, quarto Reutemann, quinto Peterson , sesto Mass. Gp d’Olanda terza vittoria stagionale per Lauda autore di una gara senza errori, Andretti (partito in pole) compie una manovra azzardata su Hunt che va fuori al 5 giro, al 14 anche il motore Ford della Lotus cede, passa al comando Laffite che viene superato da Lauda alla 19° tornata, il francese é secondo davanti a Scheckter, Fittipaldi (che si toglie anche la soddisfazione di superare in gara la Renault turbo), Tambay e Reutemann, Lauda ha ventuno punti su Scheckter. Si corre a Monza, Hunt conquista il miglior tempo davanti a Reutemann, Scheckter, Andretti, Lauda ed un incredibile Patrese, sesto con la Shadow. La Wolf prende il via seguita da Andretti con un alettone “alzo zero” per andare più forte in rettilineo, la scelta si rivela giusta e consente al pilota della Lotus di vicnese su Niki Lauda e Jones (buon terzo), Mass é quarto, Regazzoni (sempre a suo agio a Monza) quinto, Peterson sesto. Debutta Giacomelli con la Mclaren ex Villeneuve Gran Bretagna. A tre gara dalla fine Lauda ha 27 punti di vantaggio, servirebbe un miracolo a Scheckter per vincere il titolo. Il miracolo non avviene, a Watkins Glen vince Hunt su Andretti e Scheckter é terzo, quarto Lauda, quinto Regazzonim sesto Reutemann. L’austriaco vince il suo secondo titolo mondiale e corre la sua ultima gara con la Ferrari. Nei primi quindici giri, con l’acqua, si assiste all’exploit di Stuck, il figlio del vecchio campione della Auto Union schizza dalla seconda posizione e si porta in testa, poi finisce fuori strada spianando la strada alla vittoria di Hunt che sul finale quasi raggiunto da Andretti.In Canada Lauda é sostituito da Gilles Villeneuve (che per l’occasione gareggia con il nr. 21), Andretti e Hunt si qualificano nell’ordine e sono protagonisti per 62 degli 80 giri previsti quando l’inglese é incredibilmente eliminato dal suo compagno di squadra Mass, doppiato, vince così Scheckter che regala la terza ed ultima vittoria alla Wolf sul circuito di casa del patron della squadra, anche perchè Andretti é costretto al ritiro dal cedimento del motore, lascia sulla pista un lago d’olio che fa scivolare Brambilla (quarto) e Patrese (quinto), al secondo posto si piazza Depialler, terzo Mass, quarto Jones, quinto Tambay e sesto Brambilla. In gara anche l’hawaiano Ongais con una Penske del team Interscope.Ultimo atto del mondiale al Fuji in Giappone, vi prendono parte anche tre piloti locali: Hoshino e Takahara su Kojima e Takahashi con una Tyrrell privata. Solita pole di Andretti, seguito dal sempre veloce Hunt. Il pilota della Lotus parte male e urta Laffite rompendo lo sterzo della Lotus, si deve ritirare, al sesto giro la tragedia: Villeneuve tampona Peterson, vola in aria, ricade in una zona che dovrebbe essere proibita la pubblico ma che invece é piena di gente, il bilancio é pesantissimo: due morti e dieci feriti, incolumi i due piloti. Intanto Regazzoni, che si era incredibilmente portato al secondo posto, si deve ritirare lasciando la piazza d’onore ad uno staccatissimo Reutemmann, completa il podio Depailler davanto a Jones, Laffite e Patrese per la prima volta a punti. A fine gara Hunt e Reutemann partono subito per l’aeroporto, la corona d’alloro e per Depailler.