BRM private

Nostante abbia gareggiato negli anni ’50, ’60 e ’70, cioè quando vendere e costruire monoposto per i privati era pratica diffusa, la storia dei privati BRM non é particolarmente ricca, va detto che quando nel 1954 la squadra decide il rientro nei Grand Prix, dopo la fugace apparizione nel 1951, non disponendo di una vettura la Owen Racing, braccio sportivo della BRM, per fare pratica si avvale di una Maserati 250F, nel 1956 arriva la P25, usata fino al 1959 e proprio in quel campionato una monoposto BRM viene iscritta in due gare (Francia e Gran Bretagna ) dal British Racing Patnership per Stirling Moss che arriva secondo nel Gp di casa (il BRP era la squadra del padre di Moss), in Germania la guida invece Hans Herrmann.

Nel 1963 la BRM cede le vecchie P57 alla italiana Scuderia Centrosud, ci corrono Bandini ed anche Trintignant e Solana quando il pilota italiano ritorna in Ferrari dopo aver ottenuto uno strepitoso terzo posto in qualifica, davanti agli ufficiali Hill e Ginther, al Nurburgring, la Scuderia Centrosud continua ad utilizzare le P57 anche nel 1964 (Baghetti e Maggs) e nel 1965 (Gregory, Bussinello, Bianchi e Bassi), i migliori risultati li ottiene Tony Maggs nel 1964 con un quarto ed un sesto posto. Con una BRM ex Centrosud corre il suo ultimo campionato, nel 1964 da privato assoluto, anche il mitico Maurice Trintignant cha a quasi 47 anni arriva quinto in Germania. La monoposto poi ritorna alla Centrosud.

Nel 1966 una P261 con cilindata 2,0 contro il 3,0 previsti dal regolamento é usata dal team Chamaco Collect/Bernard White per Bondurant ed Ireland e nel 1967 per Hobbs, che la guida anche nel 1968 ma con motore V12 3,0.

Dal 1967 al 1969 il Reg Parnell Racing, guidato dal figlio Tim dopo la prematura scomparsa di Reginald, agisce come seconda squadra BRM, infatti le monoposto sono spesso scabiate tra i due team, ci corrono Irwin e Courage nel 1967, Courage (che ottiene un quarto ed un sesto posto) nel 1968 ed Pedro Rodriguez per tre gare nel 1969 prima di passare alla Ferrari.

In seguito, fino alle ultime disastrose apparizioni nel 1977, le BRM sono iscritte solo dal team ufficiale che, un pò anacronisticamente, arriva nei primi anni settanta ad iscrivere anche 5 monoposto.

Dopo il ritiro dalla F1 la squadra nel 1978 il team tenta l’avventura della Formula Aurora, ma con poca fortuna, la BRM P207 continua a gareggiare anche nel 1980 e 1982 con il team John Jordan in questa categoria, sempre senza risultati apprezzabili

Come noto la BRM produceva anche i motori, oltre che sulle sue monoposto i propulsori furono montati su molte altre marche, come Lotus, Brabham, Cooper, McLaren, Gilby, BRP etc, l’unica vittoria su altro costruttore la ottiene Clark con la Lotus nel 1966.

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BRM chassis