1976

1976

 


IL PUNTEGGIO  
posizione punti
1 9
2 6
3 4
4 3
5 2
6 1

  campionato diviso in due parti, con uno scarto per ogni “girone” ( nessun pilota é  costretto a scartare nel 1975)

Formula : aspirati 3000, turbo 1500 , – peso minimo 575 kg – carburante commerciale

 

 

CLASSIFICA PILOTI    
pilota punti vittorie
Hunt 69 6
Lauda 68 5
Scheckter 49 1
Depailler 39
Regazzoni 31 1
Andretti 22 1
Watson 20 1
Laffite 20
Mass 19
Nilsson 11
Peterson 10 1
Pryce 10
Stuck 8
Pace 7
Jones 7
Reutemann 3
Fittipaldi 3
Amon 2
Stommelen 1
Brambilla 1
 
 
COSTRUTTORI  
Ferrari 83 6
Mclaren-Ford 74 (75) 6
Tyrrell-Ford 71 1
Lotus-Ford 29 1
Penske-Ford 20 1
Ligier-Matra 20
March-Ford 19 1
Shadow-Ford 10
Brabham-ALFA Romeo 9
Surtees-Ford 7
Fittipaldi-Dord 3
Ensign-Ford 2
Parnelli-Ford 1

 

 

 

1976, come al solito iniziamo dando una occhiata alle forze in campo, rispetto al 1975 ci sono diverse novità che tuttavia non riguardano la Ferrari che conferma Lauda e Regazzoni, una terza monoposto dovrebbe essere affidata al team Everest di Minardi per farci correre Giancarlo Martini, zio di Pierluigi che correrà negli anni ’80, purtroppo questa 312T viene schierata solo in due gare non valide per il campionato, entrambe in Gran Bretagna. Emerson Fittipaldi lascia la Mclaren per tentare l’avventura con il team Copersucar-Fittipaldi, costituito dal fratello Wilson nel 1975, é una scelta sfortunata perché con questa squadra il campione brasiliano non riuscirà quasi mai ad ottenere risultati significativi, il suo posto é preso da James Hunt, strappato alla Hesketh, con lui ancora il tedesco Mass. La Hesketh perso il suo pilota di punta diventa un team minore, la nuova monoposto é addirittura venduta a Frank Williams per la sua squadra. La Brabham adotta la motorizzazione ALFA Romeo, per Reutemann e Pace una stagione disastrosa, tanto che l’argentino abbandona la squadra prima della fine del campionato e fa in tempo a debuttare con la terza Ferrari a Monza, anche la Lotus é in cerca di rilancio, alla prima gara schiera il fantastico duo Peterson-Andretti, poi lo svedese passa alla March e l’italo-americano corre in Sud Africa e Stati Uniti con la Parnelli, in queste due gare la gloriosa marca inglese raggiunge il punto più basso della sua storia, il gentlemen driver Evans non si qualifica in USA ed il giovane Nilsson fa poco meglio, dal GP di Spagna ritorna in pianta stabile Andretti ed i risultati cominciano a migliorare, tanto che piedone vince l’ultima gara in Giappone interrompendo un inusuale digiuno di vittorie per Chapman. La Tyrrell presenta il rivoluzionario modello P34 a sei ruote, Scheckter vince in Svezia davanti al compagno di squadra Depailler, il team di Ken Tyrrell ottiene anche ben nove secondi posti. Una vittoria arriva anche per la March, con Peterson in Italia, mentre il buon Brambilla ottiene solo un sesto posto in Olanda, una terza vettura é affidata a Stuck, mentre da semi ufficiale corre alcune gare Merzario. Anche per la Penske arriva la prima ed unica vittoria con Watson in Austria, esordio per il team tutto francese Ligier, motore Matra e pilota Laffite, al primo campionato i risultati sono ottimi: un secondo, due terzi, due quarti posti ed una pole in Italia. Non esaltante, invece, il campionato della Shadow, nonostante l’impegno di Jarier e Pryce. Scomparsa la squadra di Hill per il tragico incidente aereo nei pressi di Londra, completano gli schieramenti diversi team minori: la Surtees con Alan Jones e Brett Lunger, la Ensign con Amon (al suo ultimo campionato) e poi Ickx la Hesketh “affittata” a Ertl e Edwards, la Williams che schiera Ickx e poi Merzario sulla vettura n.20, Leclere ma anche Zorzi, Brown e Binder sulla 21, in Canada ultima apparizione di Amon che non si qualifica, dopo le prime gare la squadra diventa di proprietà di Walter Wolf. Capitolo a parte merita la BRM, ormai nobile decaduta, che si vede solo alla prima gara in Brasile, non possono mancare i team privati, la RAM affitta letteralmente a diversi piloti le Brabham BT44 Ford, anche Lella Lombardi corre con questo team, dopo aver disputato il primo Gp con la March, la HB Bewaking iscrive per Perkins una Ensign ribattezzata Boro, la BS-Norev affida una Surtees a Pescarolo, mentre il piccolo team italiano Rondini-Gulf porta in alcune gare in pista una Tyrrell per Alessandri Pesenti-Rossi, in Giappone corre anche la Kojima con pilota Hasemi, ottiene il giro più veloce nell’unica apparizione in F1 di questo pilota, la casa nipponica si rivedra anche nel 1977.L’inizio del campionato é tutto per Lauda, il campione in carica vince in Brasile e Sud Africa, in Brasile resiste all’attacco di Jarier a sette giri dalla fine (il francese finisce fuori pista) e vince su Depailler, ancora con la Tyrrell a quattro ruote, Pryce é terzo davanti a Stuck, Scheckter e Mass. Debutto di Fittipaldi con la Copersucar che per l’occasione schiera anche Ingo Hoffmann, il campione brasiliano ottiene un incoraggiante quinto posto in prova ma in gara é solo 13°In Sud Africa Lauda arriva davanti a James Hunt e Mass, Scheckert é quarto (in gara anche il fratello Ian con una Tyrrell privata, un raro caso di due fratelli che guidano per la stessa marca in un GP), Watson è quinto e Andretti sesto con la Parnelli.A Long Beach per il GP USA-Ovest si assiste ad una strepitosa corsa di Clay Regazzoni, il ticinese rifila 42 secondi a Niki Lauda, terzo é Depailler che ha anche una collisione con Hunt, tra due a fine gara vivace scambio di battute. Laffite (quarto) coglie i primi punti per la Ligier, quinto é mass, sesto Fittipaldi che a sua volta porta la Copersucar a punti per la prima volta.In Spagna debutto della Tyrrell a sei ruote con Depailler, terzo tempo in prova: l’idea é buona. Vince Hunt che poi viene squalificato, la vittoria va a Lauda, ma il 5 luglio il tribunale d’appello internazionale dell’automobile ridà la vittoria all’inglese, per questa classifica: Hunt, Lauda, Nilsson, Reutemann, Amon, Pace. Primi punti per Nilsson e la Brabham-ALFA, ultimo acuto di Amon. Buona partenza di Brambilla dallla terza fila, é terzo nelle prime fasi della gara.In Belgio ancora una doppietta Ferrari Lauda-Regazzoni, a 35 secondi dall’austriaco l’ottima Ligier di Laffite, Scheckter (anche lui con la sei-ruote) é quarto, buon quinto posto di Jones con la Surtees ed ancora a punti il regolare Mass.Dopo il GP di Montecarlo il mondiale sembra finito: Lauda conta 51 punti contro i 15 di Regazzoni ed i 14 di Scheckter e Depailler, Hunt ha solo 6 punti, in realtà sono 15 contro i 48 di Lauda quando gli verrà ridata la vittoria della Spagna. Il campione in carica conduce dall’inizio alla fine, niente da fare per Scheckter e Depailler, Stuck coglie un buon quarto posto, Mass é quinto, Fittipaldi sesto, ottima gara di Peterson a lungo secondo dietro Lauda, ma poi costretto al ritiro.In Svezia storica vittoria di Scheckter, unica di una vettura a sei ruote, completa il successo Tyrrell il secondo posto di Depialler, terzo é Lauda, quarto Laffite, quinto Hunt, sesto Regazzoni. In prova exploit di Amon che porta la povera Ensign in seconda fila (terzo tempo). La Lotus sembra uscire dal tunnel grazie all’arrivo di Southgate, Andretti conduce per 45 giri.In Francia ritorna alla vittoria Hunt, le due Ferrari rompono il motore, al secondo posto la solita Tyrrell, Watson é terzo con la Penske, Pace quarto, Andretti quinto e Scheckter sesto, dopo questa gara Lauda conta 52 punti, Hunt 26 (dopo la decisione del tribunale). In Inghilterra Hunt é ancora primo ma ancora squalificato (questa volta senza appello), vince Lauda, dopo un’incidente tra lui e Regazzoni si presenta al secondo via con il muletto come Regazzoni e Laffite, il direttore di gara non vuole lasciarli partire, il pubblico rumoreggia e protesta: vuole Hunt al via, nel frattempo gli riparano la macchina ufficiale e parte con quella, a fine gara Regazzoni e Laffite sono squalificati, la Ferrari fa ricorso contro Hunt ed il 24 settembre anche lui é squalificato: classifica definitiva: Lauda, Scheckter, Watson, Pryce, Jones, Fittipaldi. Presenti in prova anche Divina Galica con una Surtees privata e Lella Lombardi con la Brabham del RAM racing. A questo punto (comprese le squalifiche) il vantaggio di Lauda é enorme, solo un evento eccezionale può portargli via il secondo titolo,  questo evento si verifica in Germania: dopo una brutta partenza Lauda sta cercando di recuperare, la sua Ferrari sbanda, va in testa coda e finisce contro le reti di protezione, dopo essere piombata in mezzo alla pista si incendia, sopraggiungono Edwars (Hesketh), Lunger (Hesketh) e Lunger (Surtees) che miracolosamente lo evitano, i tre poi scendono dalle macchine e cercano di soccorrere Lauda, nel frattempo arriva Merzario (Williams-Wolf), il pilota italiano é decisivo per estrarre Lauda dall’abitacolo in fiamme: gli salva la vita. La gra riprende ed é vinta da Hunt davanti a Scheckter, Mass, Pace, Nilsson e Rolf Stommelen, con la Brabham-ALFA  numero 77. In Austria la Ferrari non si presenta,, la gara é vinta da John Watson alla sua prima vittoria, vittoria che gli costa la…barba, il pilota della Penske aveva promesso a se stesso di tagliarsela in caso di vittoria, é anche l’unica vittoria della Penske, squadra ancora oggi attiva ad altissimo livello negli USA, anche se da qualche anno ha cessato l’attività di costruttore, Laffite é secondo, Nilsson terzo, Unt quarto, Andretti quinto, Peterson sesto. Appare assurda la decisione Ferrari di non presentarsi, forse Regazzoni avrebbe portato via punti ad Hunt.In Olanda ritorna la Ferrari con il solo Clay, un errore questo che nel 1999 (incidente a Schumacher) non verrà ripetuto, in effetti la casa di Maranello avrebbe potuto benissimo schierare un’altro pilota in queste gare, molti erano disponibili, a cominciare da Fittipaldi e Peterson. Ed infatti è proprio allo svedese che la Ferrari pensa come sostituto di Lauda, quando l’austriaco viene a conoscenza di questo affretta il suo ritorno, il 7 settembre dopo soli 37 dal terribile incidente sale su una Ferrari a Fiorano, gira lentamente e quando scende dalla macchina si vede che lo sfregamento del casco ha fatto sanguinare le ustioni non ancora rimarginate, centinaia di fotografie vengono scattate, le immagini di Lauda che stoicamente ritorna in pista fanno il giro del mondo, Enzo Ferrari lo paragona a Nuvolari quando volle salire in macchina ingessato. Il 12 settembre si corre il Gp d’Italia e la Ferrari si presenta con Lauda, Regazzoni e Reutemann (con il numero 36), la pole va a Laffite con la Ligier-Matra, a suo fianco Scheckter, Lauda é quinto, Reutemann settimo, Regazzoni nono. Hunt, Mass e Watson vengono in un primo tempo esclusi dalla gara per benzina irregolare, poi partono nelle ultime posizioni, rimangono fuori Merzario (Williams), Edwards (Hesketh) e l’austriaco Otto Stuppacher che corre con una Tyrrell privata e non riuscirà mai a prendere il via di un GP.  Vince un pò a sorpresa Peterson con la March, Regazzoni é secondo davanti a Laffite, Lauda arriva quarto, quinto é Schecker e sesto Depailler, due solo gli italiani in gara: Brambilla (settimo) e Pesenti Rossi (18°), avreebbe dovuto esserci anche Lella Lombardi ma il team RAM decide di affidare la Brabham ad un altro pilota, scoppia una caso legale e le vetture del team vengono messe sotto sequestro. Dopo questa gara Lauda conta 64 punti contro i 47 di Hunt.La F1 si trasferisce in nord-america, a Mosport in Canada vince James Hunt che si porta a 56 punti, Lauda ottavo rimane a quota 64. Peterson riesce ancora a portarsi in testa per alcuni giri, ma poi deve cedere, secondo arriva Depailler che tagliato il traguardo sviene per intossicato dalla benzina uscita dal suo serbatoio, Andretti é terzo davanti a Scheckter, Mass e Regazzoni. Chris Amon prende parte alla sua ultima gara provando a qualificare una Williams.Nel GP USA-est a Watkins Glen Hunt si ripete e si porta a 65 punti contro i 68 di Lauda, terzo. Tra di loro la solita Tyrrell, questa volta con Scheckter. Il sud africano é l’unico che contrasta la superiorità del duo Hunt-Mclaren. Mass conclude quarto, a punti anche Stuck e Watson. Ickx con la Ensign é vittima di un incidente che gli provoca fratture ad un piede ed alla caviglia. L’ultimo atto del mondiale é previsto in Giappone, al debutto assoluto sulla scena della f1, si corre al Fuji. Per l’occasione partecipano alcuni piloti locali, Kazuyoshi Hoshino con una Tyrrell privata, Noritake Takahara con la Surtees e Masahiro Hasemi con la giapponese Kojuma KE007 Ford, quest’ultimo non solo si qualifica in una dignitosa decima posizione ma ottiene, grazie alle particolari condizioni della pista, il Giro più veloce. La gara, infatti, si svolge con una pista inondata di acqua, al  secondo giro Lauda si ritira, Forghieri gli suggerisce di dire che il motore é in avaria, ma l’austriaco é sincero e dichiara che con quel tipo di pista non si può correre. Abbandonano anche Perkins e Pace (Brabham) e Fittipaldi. Arrivano al traguardo in undici, con la vittoria di Andretti che riporta la vittoria in casa Lotus, doppiati di un giro si classificano Depailler, Hunt, Jones, Regazzoni e Nilsson. Con i quattro punti conquistati Hunt é campione con 69 punti contro i 68 di Lauda, l’inglese quando si ferma comincia ad infierire contro il team manager Teddy Mayer (l’uomo che aveva acquisito la Mclaren dalla vedova di Bruce e che la venderà nel 1980 Ron Dennis). Hunt pensa di essere solo quarto, in realtà fino a due giri dalla fine era solo quinto quando passa Regazzoni e Jones, il pilota ticinese verrà in seguito accusato di non aver difeso più tenacemente la sua posizione contro Hunt, in effetti se il biondo inglese fosse arrivato quarto il mondiale sarebbe stato di Lauda.Si conclude così un campionato che a lungo verrà ricordato dai ferraristi come una grande occasione mancata, la casa di Maranello si consola con la conquista del campionato costruttori, 83 punti contro i 74 della Mclaren, terza é la Tyrrell con 71 punti, la vettura a sei ruote é valida ma difficile da sviluppare, ben tredici le marche a punti: Lotus (29), Penske (20), Ligier (20), March (19), Shadow (10), Brabham (9), Surtees (7), Fittipaldi (3), Ensign (2), Parnelli (1), la Williams non ottiene punti. La grande delusione é la Brabham-ALFA Romeo, mentre la sorpresa positiva é la Ligier-Matra, risultati sotto le aspettative anche per Fittipaldi.