In testa senza vincere

Alla fine del campionato 2023 i piloti che avevano vinto al,meno un Gran Premio del mondiale sono 113, compresi quelli che hanno vinto almeno una delle edizioni di Indianapolis dal 1950 al 1960, valide per il campionato del mondo di F1.

Come tutti sappiamo il primo é stato l’italiano Nino Farina, Gran Bretagna 1950, l’ultimo ad entrare in questa classifica é George Russell, vincitore a San Paolo 2022, dei 20 piloti iscritti al campionato 2024 solo nove non sono mai saliti sul gradino più alto del podio e sono : Sargeant, Norris, Stroll, Magnussen, Tsunoda, Albon, Zhou, Hulkenberg e Piastri, anche se quest’ultimo ha vinto una gara sprint.

Nella storia della Formula 1, tuttavia, troviamo molti piloti che hanno condotto la gara almeno per un giro nella loro carriera senza poi ottenere vittorie in gare di campionato, va detto che in alcuni casi, specialmente negli ultimi anni, il trovarsi in testa é dovuto non ad una efefttiva competitività ma al gioco delle soste per cambio gomme.

Tra quelli in attività, che rapidamente citiamo per primi visto che hanno ancora l’occasione di vincere un Gp troviamo:

Norris, 61 giri in sette Gp dal 2021 al 2023

Hulkenberg, 43 giri in tre gare diverse nel 2012, 2013 e 2014

Stroll, 32 giri in testa Gp Turchia 2020

Tsunoda, 5 giri 2023 ad Abu Dhabi

Albon 1 giro Gp Turchia 2020

Piastri 1 giro Gp Italia 2023,

Quindi i soli Sargeant, Magnussen (nonostante i 164 Gp disputati) e Zhou

Ci sono poi moltissimi altri piloti, alcuni si sono ritirati altri sono scomparsi, che hanno condotto una gara per almeno un giro ma non hanno mai ottenuto un vittoria mondiale.

Il leader di questa classifica, c’era da aspettarselo, é il neozelandese Chris Amon (1943-2016), forse il pilota più sfortunato della storia. Amon ha percorso ben 183 giri in testa in sette diverse gare dal 1968 al 1972 con Ferrari, March e Matra, ha ottenuto 5 pole position e ben 11 podi con tre secondi posti anche con distacchi minimi, ha vinto due gare fuori campionato con March e Matra, ma nel mondiale niente da fare. Esordio nel 1963 con la Lola di Reg Parnell, con questo team anche nel 1964 e 1965 alla guida di una Lotus, quasi assente nel 1996 (solo una gara con la Cooper-Maserati) ed alcuni forfait con la new entry McLaren, nel 1967 passa alla Ferrari dove si trova a essere prima guida dopo la morte di Bandini, lascia la Scuderia nel 1969 dopo un disastroso inizio di stagione, nel 1970 é con la debuttante March, team ufficiale, nel 1971 e 1972 alla Matra. Dopo il ritiro di questa passa alla Tecno, una piccola squadra italiana dove riesce nella titanica impresa di arrivare sesto in Belgio, ultimi due Gp con Tyrrell. Nel 1974 pensa bene di costruieìrsi una sua monoposto, la Amon AF101 Ford, un disastro, prende via ad una sola gara e finisce il campionato con la BRM, ormai in pieno declino. Nel 1975 solo due gare con la Ensign, rimane con questa piccola squadra anche nel 1976 e fa cose ottime: quinto in Spagna, terszo inm qualifica in Svezia, dopo l’incidente a Lauda si rifiuta di prendere parte alla gara ed il team lo licenzia, ultima apparizione con la Williams di Wolf in Canada ma non prende il via.

Al secondo posto troviamo Jean Behra (1921-1959) francese, la sua carriera é stata interrotta prematuramente da un incidente mortale, considerato uno dei piloti più talentuosi della sua epoca e il miglior della sua nazione, ha condotto 107 giri in testa in sette diverse gare dal 1952 al 1959 con Gordini, Maserati, BRM e Ferrari. E’ stato il primo francese a registrare un giro veloce ed é salito sul podio in nove occasioni, con due secondi posti, entrambe in Argentina e sempre dietro il grande Fangio. Si é imposto in ben 12 gare fuori campionato dal 1952 al 1959 con Gordini, Maserati, BRM e Ferrari.

Segue un altro francese, Jean Pierre Jarier, (nato nel 1946), con 79 giri in tre diverse gare, due con la Shadow nel 1975 ed una con la Lotus nel 1978 quando sostituì Peterson. In due (Brasile 1975 e Canada 1978) fu veramente sfortunato perché, partito dalla pole, stava tranquillamente comandando la gara ed é stato fermat da banali guasti, ancora peggio in Argentina 1975 dove aveva ottenuto la pole ma non si é neppure allineato al via. Per lui solo 3 terzi posti in carriera, forse avrebbe meritato di più.. Ha corso con March (debutto Italia 1971 con team privato) e 1973 da ufficiale, in Shadow dal 1974 al 1976, poi la Penske del team ATS, un agra in Ligier, nel 1978 con la ATS, ultime due gare con la Lotus, Dal 1979 al 1980 con la Tyrrell, due gare con Ligier nel 1981 poi alla piccola Osella dove fa quello che può malo fa bene, nel 1983 ultimo campioanto con la Ligier, senza ottenere punti.

Il primo italiano é Ivan Capelli (24 maggio 1963), un giro nel 1988 in Giappone con la March e poi l’incredibile impresa di Francia 1990 dove conduce la gara con la Leyton House per ben 45 giri, cedendo solo a tre alla fine alla Ferrari di Prost, oltre a quello in Francia ottiene il secondo posto in Portogallo ed il terzo in Belgio nel 1988. Aveva debutatto a fine 1985 con la Tyrrell, ottenendo un buon quarto posto in Australia alla seconda presenza, nel 19085 solo due gare con la esordiente AGS, nel 1987 passa alla March Leyton House e corre con questo team fino al 1991, nel 1992 va alla Ferrari ma non é una buona annata e conquista solo 3 punti non finendo neppure il campionato sostituito da Larini. Ultime presenza nel 1993 con la Jordan in Sud Africa.

Un altro francese, Roman Grosjean (17 aprile 1986) ancora attivo in Indy Car, con 40 giri in sette diverse gare dal 2012 al 2013 con la Lotus- Renault, di questi 29 in Giappone 2013, nelle altre occasioni solo per pochi giri a gara. Dieci i podi ottenuti con due secondi posti. Pilota Renault nel 2009 dove sostituisce Nelshino Pique, ritorna nel 2012 con la Lotus – Renault, nel 2016 passa alla debuttante Haas e rimane con la squadra USA fino al 2020.

A quota 39 troviamo un altro pilota del passato, forse poco conosciuto, l’argentino Carlos Menditeguy (1915-1973) , ha disputato solo 10 gare (le gare negli anni ‘50 erano meno di quelle attuali) otto con la Maserati , una con Gordini ed una con la Cooper-Maserati della Centro Sud, ha condotto il Gp di casa del 1956 dal giro 4 al 42, costretto al ritiro per la rottura del mozzo di una ruota, guidava la Maserati 250F della squadra ufficiale. L’anno dopo, sempre con la stessa monoposto, é arrivato terzo dietro i compagni di squadra Fangio e Behra.

Jackie Oliver forse é più conosciuto come fondatore e team manager della Arrows ma l’inglese, nato nel 1942, ha anche una discreta carriera di pilota alle spalle, con 49 gare disputate in tre di queste riuscì a comandare il gruppo, per un totale di 36 giri, di questi 20 nel 1968 con la Lotus, dove arriva per sostituire Jim Clark, gli altri nel 1970 (BRM) e nel 1973 (Shadow), ha ottenuto due terzi posti con Lotus e Shadow ed un giro veloce, ha corso anche con la McLaren nel 1971. Particolare curioso, nel 1977, dopo che non gareggiava in F1 dal 1973 ed era entrato nello staff della Shadow, corse il Gp di Svezia in sostituzione di Patrese, impegnato in altra gara, arrivò al nono posto.

Andrea De Cesaris (1959-2014), prematuramente scomparso per un incidente in moto, arriva giovanissimo in F1, nel 1980 sostituisce Depailler in Alfa Romeo, dopo una deludente stagione alla McLaren ritorna alla Alfa e nel 1982, partito dalla pole, comanda la gara a Long Beach per 18 giri, si ripete in Belgio 1983 dopo passa subito in testa e conduce per 14 giri. In carriera ottiene due secondi e tre terzi posti. E’ attualmente il pilota con il poco invidiabile record del maggior numero di gare (208) senza vittorie, insediato da Hulkenberg a quota 205.

Altro italiano ed ex Alfa, Bruno Giacomelli, (10 settembre 1952), 69 gare, un terzo posto, nell’ultima gara del 1980, Watkins Glen, ottiene una sorprendente pole con l’Alfa Romeo, comanda il GP per 31 giri dovendo poi cede per un guasto all’accensione. Aveva portato l’Alfa nel mondiale dopo 28 anni, Belgio 1979, nel 1983 passa alla Toleman, nel 1990, dopo sette anni il clamoroso ritorno con la Life, forse la F1 più deludente della storia, per 12 gare senza mai riuscire a superare le prequalifiche.

Il tedesco Nick Heidfeld (10 maggio 1977) debutta con la Prost-Peugeot nel 2000, gareggia fino al 2011 con Prost, Sauber, Jordan, Williams, BMW Sauber e Lotus Gp. In ben 10 Gare riesce a percorrere almeno un giro al comando, per un totale di 25 giri (uno con Williams gli altri con BMW Sauber), solo in Canada 2008 ne percorre 10, la gara poi é vinta dal compagno di squadra Sauber Kubica, Heidfeld é secondo. Conquista ben otto secondi posti e cinque terzi posti, una pole con La Williams, tra i piloti senza vittorie é quello con il maggior numero di secondi posti.

Eugenio Castellotti (1930-1957) grande promessa dell’automobilismo italiano, morto a soli 27 anni, in piena attività, durante prove con la Ferrari, per lui 21 giri in testa in tre gare (Francia ed Italia 1956 e Argentina 1957, ultimo Gp disputato), una pole nel 1955 con la Lancia D50, nel 1956 in Francia deve lasciare la vittoria a Peter Collins, compagno di squadra in Ferrari, per ordini di scuderia, arriva secondo ad una incollatura, aveva ottenuto un secondo posto a Monaco 1955 con la Lancia dietro la Ferrari di Trintignant, terzo sempre nel 1955 in Italia ma con la Ferrari, dopo il ritiro della Scuderia Lancia dalle competizioni. Incolpevole protagonista nell’incidente mortale di Alberto Ascari, che stava girando con la Ferrari 750 Sport che Castellotti e Villoresi stavano testando.

Karl Kling (1910-2003) tedesco, debutta in F1 nel 1954, quindi a 44 anni, con la Mercedes, ottiene subito un secondo posto dietro al caposquadra Fangio a solo 1 secondo, corre in tutto 11 gare, tutte con la Mercedes dal 1954 al 1955, nella prima assoluta compie 13 giri in testa, poi 5 in altre due gare sempre nel 1955. Arriva terzo in Gran Bretagna 1955 e vince il Gp di Berlino, fuori campionato, nel 1954 davanti ai compagni di squadra Fangio ed Herrmann.

Cristiano Da Matta (19 settembre 1973), brasiliano, dopo aver gareggiato con successo nella Formula Cart, vicendo il campionato 2002, nel 2003 viene ingaggiato dalla ambiziosa Toyota, disputa solo 28 gare con la marca nipponica, non ottenendo il risultati sperati, solo 13 punti con due quarti posti come miglior piazzamento, nel Gp di Gran Bretagna del 2003 riesce, tuttavia, a percorrere 17 giri in testa, la gara era stata interrotta dalla safety car perché uno spettatore era entrato in pista. Non conclude la stagione 2004, tornato alla Formula Indy nel 2006 é vittima di un grave incidente che lo lascia in coma per giorni e pone fine alla sua carriera agonistica.

Derek Warwick, 27 agosto 1954, inglese, dopo un secondo posto nel campionato di F2 del 1980, dietro al compagno di squadra Henton, nel 1981 la Toleman decide di fare il salto in F1, la stagione é disastrosa e Warwick si qualifica solo nell’ultima, rimane in Tolem,an nel 1982 e 1983 con risultati migliorim nel 1984 passa alla Renault , con questa squadra percorre 12 giri in testa in Brasile, dal 39 a al 51 quando é costretto al ritiro, correrà con Brabham, Arrows, Lotus e Footwork, con qualche campionato di assenza. Nel 1989 con la Arrows conduce in testa 4 giri nel GP del Canada., In carriera anche 2 secondi e 2 terzi posti, tutti con la Renault.

Harry Lawrence O’Reilly Schell, (1921-1960) nato a Parigi ma cittadino statunitense, partecipa già alle gare nel 1946, sviluppa la sua carriera prevalentenente con la sua squadra personale, che assume nel tempo diverse denominazioni, altro pilota giramondo correrà con Maserati, BRM, Vanwall, Cooper, Gordini, Talbot-Lago e Ferrari ed anche con la Cisitalia nel 1948, disputa 56 Gp iridati al 1950 al 1960 quando la sua vita é stroncata da unn incidente i prova, corre inopltre almeno 90 gare extra campionato, imponendosi in tre. Un secondo ed un terzo posto sono i migliori risultati nel mondiale. Si mette in evidenza nel Gp di Spagna del 1954 quando alla guida di una Maserati 250F iscritta privatamente lotta per il primo posto con Ascari (Lancia) e Hawthorn (Ferrari), riuscendo a condurre per 10 giri dei primi 23 previsti, poi si deve ritirare, l’anno dopo con la Maserati ufficiale conduce per 4 giri in Argentina, infine un solo giro con la BRM nel 1956 in Italia, per un totale di 15.

Hans-Joachim Villiez von Stuck (1 gennaio 1951) tedesco e figlio d’arte, il padre, Hans Villiez von Stuck (1900-1978) era stato un grande pilota degli anni ’30 ed ha disputato 4 gare del mondiale, primo tedesco a correre in F1 sfruttando una licenza austriaca. Stuck jr debutta nel 1974 con la March, nel 1977 é chiamato alla Brabham per sostituire Carlo Pace, morto in un incidente aereo, é la sua miglior stagione, ottiene due terzi posti e conduce per i primi 14 giri il Gp degli Stati Uniti, a fine anno deve lasciare il posto a Niki Lauda, campione del mondo in carica, va alla Shadow nel 1978 ed alla connazionale ATS nel 1979, ma sono due stagioni prive di soddisfazioni e quindi la carriera in F1 finisce, continuerà a correre in altre categorie.

Masten Gregory (1932-1985) Stati Uniti, uno dei pochi piloti a portare gli occhiali, corre dal 1957 al 1965 per 38 gare più qualche forfait, Cooper, Lotus, Maserati, BRM, Lola e Porsche, in genere ingaggiato da team privati quali Scuderia CentroSud, Camorad, BRP e Parnell ma ha anche una chances con la Cooper ufficial nel 1959 quando ottiene un secondo ed un terzo posto, un altro terzo posto arriva nel 1957 a Monaco con una Maserati della Centrosud, ottimo risultato per questa scuderia. I 13 giri in testa sono del 1959, 10 in Olanda e 3 in Germania. Vince il Kanonloppet 1962 fuori campionato con la Lotus-Climax del British Racing Patnership.

John Love, (1924-2005) Rhodesia, questa é veramente una storia di altri tempi. Love disputa in tutto, dal 1962 al 1972, nove GP mondiali, tutti in Sud Africa, unica escursione Italia 1964 ma con la Cooper ufficiale non si qualifica. Aveva una sua squadra, la John Love Motors che dal 1968 prende il nome di Team Gunston, primi in assoluto a mettere la pubblicità di uno sponsor non tecnico sulla macchina, un gara prima della Gold Leaf Lotus. Vetture utilizzate Cooper, Brabham, March e Surtees, ovviamente partecipa con molto successo al campionato sudafricano di F1, vincendo tutte le edizioni dal 1964 al 1969. Ma l’impresa che lo rende speciale é quella di Sud Africa 1967, alla guida di una privata Cooper 79 Climax 2,8 , una monoposto nata per la Tasman Cup, conduce la gara per 13 giri. dal 61 al 73 degli 80 giri previsti, grazie ad una serie di ritiri eccellenti, va detto che in prova aveva ottenuto un rispettabile quinto tempo. Deve cedere a Rodriguez, Cooper-Maserati, perchè costretto ad un rabbocco supplementare di carburante. Peraltro sarà l’ultima vittoria in F1 della Cooper.

Nelson Angelo Tamsma Piquet Souto Maior, noto come Nelsinho, é uno dei figli del grande Nelson Piquet , nato il 25 luglo 1985, disputa in tutto 28 gare con la Renault, dal 2008 al 2009, senza ottenere particolari risultati, vive il suo momento di gloria nel Gp di Germania del 2008, conduce per 6 giri sul finale di gara, dal 54 al 59, venendo poi superato da Hamilton, arriva secondo, miglior risultato in carriera. Altri sette giri in testa li compie in Giappone nel 2008. Licenziato da team nel corso del campioanto 2009, é successivamente emerso che nel Gp di Singapore 2008 si schiantò volontariamente, su ordine del team, per favorire la vittoria del compagno di squadra Alonso. Dopo la F1 ha continuato a gareggiare in altre categorie.

Il tedesco Timo Glock (18 marzo 1982) inizia la sua carriera in F1 nel 2004 come terzo pilota della Jordan ma già in quel campionato sostituisce Pantano in Canada, arriva settimo (grazie a quattro squafiche tra i primi 11) e prende 2 punti. Ritorna nel 2008 con la Toyota, con la squadra nipponica ottiene due secondi ed un terzo posto, Nel 2008 conduce per tre giri il Gp del Canada e nel 2009 per 10 il Gp del Barhein, era partito in prima fila accanto al poleman Trulli, suo compagno di squadra, e balza in testa per i primi 10 giri. Mai chiarita la sua posizione nella gara del Brasile 2008 dove all’ultimo giro viene superato da Hamilton che va a vincere per 1 punto il titolo sul ferrarista Massa, dal 2010 al 2012 corre per Virgin e Marussia senza ottenere punti.

Anche lui tedesco, Adrian Sutil (11 gennaio 1982) nel 2006 é terzo pilota della Midland, nel 2006 é alla Spyker (cioè la squadra che aveva rilevato la Midland, ex Jordan, l’attuale Aston Martin) nel 2007 il team diventa Force India e Sutil é confermato, dopo aver saltato il 2012 ritorna sempre conla Force India, nel 2014 ultima stagione con la Sauber, l’unico vero cambio di scuderia. Ha nel suo palmaers un giro veloce a Monza 2008 e 1245 punti ma con dei quinti posti come miglior risultato, tutatviam anche lui vive un momento magico, nel 2013 in Australia conduce la gara dal giro 14 al 20 e poi dal 39 al 42 per un totale di 11.

La classifica sotto i 10 inizia con un evento drammatico, nel 1975 il tedesco Rolf Stommelen (1943-1983), morto durante una gara Sport, conduce per otto giri il Gp di Spagna con la Hill GH1 Ford, al giro 25 la sua monoposto finisce fuori e piomba sul pubblico, causando la morte di quattro persone, la gara viene sospesa dopo pochi giri e vince il connazionale Mass su MaLaren, unica vittoria di un tedesco in F1 dal 1961 (Von Trips) al 1992 (Schumacher). Stommelen si salva e ritornerà a correre già nel corso del 1975. Questro pilota aveva debuttato nel 1970 con la Brabham sponsorizzata dalla rivista Auto Motor und Sport , corse anche per Surtees (1971) Eifelland March (1972), ancora Brabham (1973) Embassy Hill (1974/75) Hesketh, Brabham RAM Racing e ufficiale (1976), Arrows (1978), in diversi campioanti partecipà solo ad alcune gare, ottiene un terzo posto nel 1970.

Michael Johnson Parkes, Mike, inglese (1931-1977) morto in un incidente stradale nei pressi di Chieri . In prpporzione alle gare dispuate la sua carriera é eccezionale: in soli sei Gran Premi, dal 1966 al 1967, ottiene una pole due secondi ed iun quinto posto. Delle cinque gare fuori campionato disputate ne vince due, una ex aequo con Scarfiotti (unico caso). La sua prima apparizione, in realtà, risale al 1959 quando inutilmenteb prova a qualificare la Fry F2 Climax in Gran Bretagna, con questa meterora corre anche un agara fuori campionato, nel 1961 e nel 1962 partecipa a due gare non valide con la Lotus e la Cooper del team di Reg Parnell, poi va alla Ferrari. Parkes, più atticvo nelle gare a ruote coperte, era ingegnere, dopo aver ottenuto la pole a Monza 1966 conduce la gara per sette giri, battagliando in particolare con il compagno di squadra Scarfiotti che poi andrà a vincere. Un grave incidente in Belgio nel 1967 pone fine alla sua carriera, continua a collaborare con la Ferrari ed in seguito con il gruppo FIAT ed infatti l’incidente automobilistico mortale avviene nel torinese.

Siamo arrivato a quello che, probabilmente, é il caso pù eclatante. Markus Winkelhock (13 giugno 1980), figlio del pilota tedesco Manfred (1951-1985, incidente gara alla 1000 km di Mosport) disputa un solo Gran Premio, nel 2007 al Nurburgring, nel 2006 qualche presenza come terzo pilota con la Midland che, diventata Spyker, lo chiama per sostituire Albers. Partito in 22 ed ultima posizione, dopo il primo giro, caratterizzato da alcuni incidenti, comincia a piovere e tutti si fermano a cambiare le gomme, tutti tranne Markus che già monta quelle da bagnato, al secondo giro si trova incredibilmente in testa, la gara si svolge per 5 giri in regime di safety car ed il tedesco conduce per sei giri, alla ripresa la sua mediocre Spyker nulla può fare e viene superato, e poi costretto al ritito al giro 13 quando era in 15 posizione. Nonostante questo exploit nella gara successiva é sostituito dal giapponese Yamamoto, Winkelhock torna nel DTM, anche lo zio Joachim nel 1989 aveva tentato per setteb gare di qualificarsi ma senza successo.

Raymond Pierre Sommer, francese, stiamo parlando di un grande pilota, nato nel 1906 ha disputato solo 5 gare nel 1950, questo a causa della prematura scomparsa il 10 settembre 1950 in una gara di F3. Nel Gp di Monaco é uno dei piloti, con Ascari e Villoresi, che porta la Ferrari al debutto assoluto. In quella occasione arriva quarto e sono glio unici punti iridati conquistati, corre ancorta in Svizzera con la Ferrari e poi in Belgio, Francia ed Italia con la Talbot-Lago, in Francia da ufficiale nelle altre due gare conn la sua Talbot-Lago T26C. Dal 1946 al 1950 disputa almeno 53 gare fuori campionato, con Alfa Romeo, Maserati, Cisitalia, Gordini, Ferrari e BRM, é uno dei primissimi, nel 1948, a portare in gara una Ferrari nei Grand Prix, si tratta della 166S della Scuderia Inter, arirva terzo,ha vinto sei gare fuori campionato con la Maserati della Scuderia Milano ed anche con la sua Talbot personale. Nel Gp del Belgio del 1950 comanda la gara per 5 giri con la Talbot, impresa titanica considerando il netto predominio delle Alfa Romeo di Fangio e Farina.

Stuart Lewis-Evans, inglese (1930-1958) sembra quasi incredibile che questo pilota abbia solo 5 giri in testa nella sua carriera, anche se limitata a soli 14 GP. Esordio a Monaco 1957 con la Connaught, arriva quarto e passa subito alla Vanwall, una della squadre migliori del momento, tanto che i suoi compagni sono Moss e Brooks. Pole position in Olanda 1957 ed Italia 1958, due terzi posti. i testa dal giro 16 al 20 del Gp Italia 1957, vinto poi dal compagn odi squadra Moss, muore al giro 41 del Gp del Marocco, ultima gara del 1958. Una vittoria nel 1957 fuori campionato con la Connaught.

Michael Stanley Bailey Hailwood, noto anche come Mike the Bike per i suoi successi nel motomondiale. (1940-1981 incidente stradale). Dopo ave corso in moto con ottimi risultati sbarca in F1, nel 1963, 1964 e 1965 disputa alcune gare con il Reg Parnell Racing (Lotus ed anche Lola) ma raccoglie solo un punto, Ritonrna nel 1971 con la Surtees, secondo a Monza 1972, miglior risultato di questo costruttore. Nel 1974 guida la terza McLaren in un dream team che comprendeva anche Fittipaldi ed Hulme, arriva terzo in Olanda. Comanda per compessivi 5 giri il combattuto Go d’Italia del 1971 dove arriva quarto ma ad un battito di ciglia dal vincitore Gethin.

Roberto Mieres (1924-2012) Argentino, corre 17 gare in F1 dal 1953 al 1955 con Gordini e Maserati , sia da ufficiale che privatamente, vive il suo momento nel 1955 in Argentina quando dal giro 39 al 42 prende il comando davanti al connazionale Fangio (Mercedes) che poi vincerà la gara. Disputa anche una quindicina di gare fuori campionato con alcuni buoni piazzamenti.

Trevor Taylor (1936-2010) inglese, 27 gare più un paio di non qualificazioni. Dopo un anon qualifica nel 1959 con una Cooper privata, dewbutta nel 1961 con la Lotus, nel 1962 e 1963 ricopre lo scomodo ruolo di compagno di squadra di Jim Clark, alla sua seconda presenza assoluta ottiene in seconfo posto, nel 1962 in Olanda dietro la BRM di Graham Hill. E’ il suo unico podio. Sempre nel 1962 ijm Belgio lotta con Mairesse nei primi giri della gara, conducendone quattro. Nel 1964 passa alla BRP, nel 1966 porta in pista nella sua unica apparizione la Shannon con motore Climax 3 litri, annunciato in trte gare nel 1967, 1969 e 1970 non é poi presente. Tre vittorie fuori campionato (due in Sud Africa, davanti al grande Clark, ed una in Messico) nel 1962.

Paul Di Resta, inglese di origini italiane, nato il 14 aprile 1986, carriera divisa tra F1 e DTM. terzo pilota nel 2010, disputa, dal 2011 al 2013 58 gare, sempre con la Force India, nel 2017 una apparizione con la Williams come sostituto di Massa, indisponibile. Migliori risultati due quarti posti, un giro in testa nel 2012 e tre nel 2013, sempre in Barhein.

Antonio Giovinazzi (14 dicembre 1993), ancora in attività, ultimo italiano a gareggiare in F1, dopo l’esordio con la Sauber nelle prime due gare del 2017 (sostituisce l’infortunato Wehrlein, passa alla Haas come terzo pilota, ruolo poi ricoperto nel 2018 alla Sauber Alfa Romeo. Dal 2018 al 2021 corre nei Gp per quesya squadra, ottiene come miglior risultato un quinto posto. Conduce la gara per quattro giri a Singapore 2019, garzie alle soste per cambio penumatrici dei leader. Nel 2022 due presenze come terzo pilota Haas, pasato alla Formula E con pochi risultati, nel 2023 fa parte della squadra Ferrari in Endurance, con Pierguidi e Calado, vince la prestigiosa 24 ore di Le Mans.

il belga Olivier Gendebien (1924-1998) pilota di vetture sport, ha disputato, dal 1956 al 1961, 14 gare in F1 più una mancata qualificazione, la sua primissima apparizione risale però al 1952 quando disputa il Grand Prix des Frontières fuori campionato con una Veritas. Ha corso principalmente con la Ferrari ma anche con la Cooper e la Lotus del team BRP, i migliori risultati nel 1960 con la Yeoman Cooper-Climax , un secondo ed un terzo posto. Comanda per tre giri nelle prime fasi del Gp di casa nel 1961, con la Ferrari 156, per l’occasione dipinta di giallo Belgio, sempre nel 1961 é coinvolto nella disastrosa esperienza delle Emeryson della Equipe Nationale Belge.

Segue un altro belga, Willy Mairesse (nato nel 1928, morto suicida nel 1969), sviluppa la sua carriera in F1 principalmente con la Ferrari. debuttando nel 1960, nel 1961 disputa anche due gare la Lotus, una da ufficiale ed una con la Equipe Nationale Belge (preferita la Lotus alla deludente Emeryson). NEL 1962 e nel 1963 é inserito a pieno titolo nella squadra Ferrari, nel 1963 é vittima di un grave incidente in Germania, viene sostituito da Bandini, ricompare solo nel 1965 in Belgio con una BRM della Centrosud ma é troppo lento e da forfait. Conduce per tre giri nelle prime fasi del Gp di casa del 1962. Al suo attivo anche due vittorie, sempre nel 1962, in gare extra campionato, Napoli e Bruxelles.

George-Francis “Jonnhy” Servoz-Gavin (1942-2006) esordio nel 1967 con la Matra, nel 1968 sostituisce a Monaco l’indisponibile Stewart sulla Matra-Ford di Tyrrell, ottiene il secondo tempo in prova e conduce per i primi tre giri, sempre nel 1968 arriva secondo in Italia. Nonostante i buoni risultati nel 1969 dispouta solo quattro gare con la Matra-Ford, quando Tyrrell e la Matra divorziano é inserito nel Team Tyrrell che utilizza le March 701 Ford, corre le prime due gare e non si qualifica a Monaco, viene poi sostituito da Cevert. Nella pausa invernale 1969/1970 mentre gareggiava in un rally in Francia fu vittima di un incidente, venendo colpito all’occhio destro dal ramo di un albero. Dopo aver inizialmente minimizzato la cosa, il peggioramento della situazione lo costrinse al ricovero, ad una lunga convalescenza di cinque settimane in una stanza oscurata. Nonostante le speranze di recupero, date anche dalle buone prestazioni ottenute nelle gare endurance, la diminuzione della vista che ne derivò gli fece perdere sicurezza nella guida, questo lo fede decidere per il ritito.

Stefan Johansson (8 settembre 1956) 79 gare più 24 non qualificazioni e 3 forfait, ha corso, o cercato di correre, con Shadow, March, Spirit, Tyrrell, Toleman, Ferrari, McLaren, Ligier, Onyx, AGS e Footwork dal 1980 al 1991. Nonostante le presenze con Ferrari e McLaren solo tre giri in testa, uno ad Imola 1985 e due in Belgio nel 1986, sempre con la Ferrari. ben 12 podi, sei con Ferrari, 5 con McLaren ed uno, incredibilmente, con la Onyx, quattro secondi posti. Ha portato al debutto, nel 1983, il turbo della Honda con la Spirit, la sua carriera si articola in trev fasi: la pirma dal 1980 al 1984 con partecipazioni saltuarie e piccoli team, poi la fase centrale con Ferrari e McLaren e poi ancora una fase con squadre poco competitive, piutttosto imbarazzanti gli ultimi due campionati.

Sébastien Olivier Bourdais (28 febbraio 1979) nato a Le Mans, ha corso gran parte della sua carriera nella Cart ed Indycar statunitensi, dopo la vittoria in F3000 nel 2002 ha un contatto con la Arrows ma questa fallisce quindi va in america, arriva in F1 nel 2008 con la Toro Rosso, ha come compagno di squadra Vettel e questo, probabilmente, lo mette inn secondo piano, non ottiene grandi risulati ed é sfortunato al Gp d’Italia dove parte ma é bloccato da un problema al via, la gara la vince facilmeente il suo compagno di squadra e lui manca una occasione per ben figurare. Conduce per tre giri (22,23 e 24) il GP del Giappone 2008, nel 2009 non termina il campionato, sostituito dal Gp di Ungheria da Algueresuari, Ritorna poi a gareggiare negli USA.

Luigi Villoresi (1909-1997) già attivo prima della guerra, alla ripresa della competizioni partecipa alla primissima gara internazionale, il GP di Nizza del 1946, guida una Maserati 4CL della Scuderia Milano e vince, dal 1946 al 1956 prende parte ad almeno 78 eventi fuori campionato, vincendo in ben 16 occasioni, quarto in questa classifica dopo Moss, Clark e Brabham, a pari merito con Farina e Fangio, e questo elenco già la dice lunga sul valore del pilota milanese. Ha sempre corso con marche italiane, Maserati, Ferrari e Lancia. Nel mondiale debutta a Monaco 1950 con la Ferrari, partecipa a 31 gare ed in altre tre occasioni non parte, in Ferrari dal 1950 al 1953, poi segue l’amico Ascari in Lancia nel 1954 ma la macchina nin é pronta e partecipa a tre gare con la Maserati ufficiale, nel 1955 é in Lancia ma poi la Scuderia di ritira, ultima stagione il 1956 con le Maserati private di Centrosud, Luigi Piotti, Scuderia Guastalla ed ufficiale. Gli unici due giri in testa in Belgio 1951, partito terzo si porta subito al comando, superato poi dall’Alfa Romeo di Farina, arriva terzo al traguardo, risulatto ottenuto in altre cinque occasioni mentre in Argentino e Belgio 1953 é secondo dietro il suo caposquadra Ascari. Sicuramente uno dei migliori piloti delgli anni 40 e 50.

Piers Raymond Courage (1942-1970) inglese, perde la vita ancora in piena attività durante il Gp d’Olanda del 1970. Esordio nel 1967 in Sud Africa con una Lotus di Reg Parnell, corre con la BRM di questa squadra anche nel 1968, nel 1969 passa al neonato team di Frank Williams che utilizza una Brabham BT26 Ford, ottiene due secondi posti (Monaco e Stati Uniti) e resta in testa per due giri a Monza, risulati strepitosi per un piccolo team privato. Nel 1970 guida una poco comeptitiva De Tomaso-Ford del team Williams fino alla tragedia di Zandvoort

Tom Pryce (1949-1977) morto in un incidente incredibile durante il Gp del Sud Africa, colpito alla testa da un estintore dopo aver incolpevolente falciato un commissario di pista, Dopo l’esordio con la Token in Belgio nel 1974 passa alla Shadow per sostituire Peter Revson, per ironia della sorte anche lui morto durante il Gp del Sud Africa. Disputa con questo team 41 gare, con una pole a Silverstone 1975 e due terzi posti, i soli due giri percorsi in testa sono il 19 e 20 della gara di casa del 1975, considerato un pilota molto veloce, probabilmente penalizzato, come jarier, dalla fragilità delle Shadow, vince la Corsa dei Campioni del 1975 davanti a Watson, Peterson, Ickx e Fittipaldi.

Mika Salo (30 novembre 1966) finlandese, 110 gare, due giri in testa con la Ferrari nel 1999, quando sostituì l’infortunato Schumacher, 1 in Germania ed uno in Italia, in queste due gare ottiene gli unici podi (secondo e terzo). Esordio nel 1994 con la Lotus nelle ultime due gare della prestigiosa marca, dal 1995 al 1997 é in Tyrrell, passa poi alla Arrows, nel 1999 sostituisce Zonta alla BAR in tre gare prima di arrivare in Ferrari, dove disputa solo sei gare, nel 2000 é alla Sauber, poi viene ingaggiato da Toyota per testare l’auto in vista del debutto nel 2002, i risultati non solo quelli sperati, solo due sesti posti, e la sua carriera in F1 finisce.

Takuma Sato (28 gennaio 1977) primo giapponese a condurre una gara, Gp Europa 2004 al Nurburgring, in tesata con la BAR-Honda i giri 10 e 11, un podio a Indianapolis 2004, terzo, La sua carriera é legata alla Honda, unico motore usato nei 90 Gp corsi con Jordan, BAr e Super Aguri, squadra B della Honda. Dopo la chiusura di questo team si trasferisce neglii USA, corre per diversi campioanti nella Indy Car, vincendo la prestigiosa 500 miglia di Indianapolis nel 2017 e nel 2020 a 43 anni, ultima stagione il 2022.

Esteban Gutierrez (5 agosto 1991) pilota messicano che ha disputato 59 gare dal 2013 al 2014 con la Sauber e nel 2016 con la Haas, 1 giro veloce in Spagna 2013 e due giri al comando sempre in quel GP, corre poi in Formula E ed Indycar, in seguito collaudatore Mercedes, dal 2022 nel WEC.

arriviamo a piloti che hanno condotto UN solo giro in testa in carriera:

Felice Bonetto (1903-1953) morto durante la Carrera Panamericana, noto per aver partecipato alle prove del Gp di Germania del 1952 fumando la pipa, ha disputato 15 gare ed in una occasione non é partito, corse con Maserati Milano nel 1950, Alfa Romeo nel 1951 e Maserati ufficiale nel 1952 e 1953, due terzi posti, uno nel 1951 uno nel 1953, conduce il primo giro del Gp di Gran Bretagna 1951, al suo attivo un decina di gare fuori campiinato, poche per un pilota dell’epoca, senza grossi risultati. Va considerato che quando nasce il mondiale era già in età avanzata, ha disputato le ultime gare a 50 anni e che ha colto molti successi con le ruote coperte.

Pier Luigi Martini (23 aprile 1961) fa piacere trovare questo pilota nell’elenco, pur dotato non ha mai avuto molti appoggi in carriera dove ha sempre corso con monoposto tut’altro che competive, porta al debutto la Minardi nel 1995, dopo una non qualifica a Monza con la Toleman nel 1984, senza guida nel 1986 e 1987, ritorna nel 1988 sempre con Minardi al posto di Adrian Campos, rimane conn questa squadra fino al 1991, poi passa alla Scuderia Italia, salvo poi ritornare in Minardi dal 1992 al 1995, riesce a conquistare 18 punti mondiali con due quarti posti nel 1991, nel 1989 in Portogallo, grazie al gioco dei rifornimenti, rimane in testa per tutto il 40 giro, unica volta della Minardi nell sua storia, va detto che in prova aveva conquistato un brilalnte quinto tempo, nel 1990 nel Gp degli Stati Uniti parte in prima fila dietro il poleman Berger.

Antonio Pizzonia (11 settembre 1980) brasiliano con passaporto anche italiano, solo 20 gare dal 2003 al 2005, prima con la Jaguar, poi con Williams come sostituto nel 2004 di Ralf Schumacher e nel 2005 di Nick Heidfed a fine stagione, un giro in tesat in Belgio 2004, otto punti dati da quattro settimi posti.

Sebastian Buemi (31 ottobre 1988) svizzero , 55 gare tutte con la Toro Rosso dal 2009 al 2011, migliori risultati due settimi posti nel 2009, in testa in Canada 2009 grazie al gioco dei pit-stop. Quattro volte campione del mondo Endurance (2014, 2018-2019, 2022 e 2023) con la Toyota Motorsport, campione di Formula E nel 2016 e quattro volte vincitore della 24 Ore di Le Mans, nel 2018, 2019, 2020 e 2022.